Le sorelle ribelli

voto basso bassissimo è riuscito solo a farmi innervosire scritto a scatti donne sole ingiustizie che spreco di tempo.

Da non perdere e conservare gelosamente in libreria, da rileggere come quando si vuol rivedere un vecchio e amato film: un piccolo capolavoro, una delizia, una perla, un libro dal quale non ci stacca, presi dal desiderio di sapere come vanno le cose, una saga familiare al femminile (ma gli uomini, per i quali alla fine proviamo anche una gran tenerezza, vi giocano un ruolo non certo poco importante e, se vogliamo, "scatenante"), grande proprio perché priva di ogni velleità preziosistica e densa di una semplicità accecante nelle verità che rivela; una saga che, muovendosi su uno sfondo culturale e sociale perfettamente tratteggiato, va dagli anni Settanta ai nostri giorni (molti di noi ci si ritroveranno e sapranno finalmente sorridere): in essa, al contempo, regnano leggerezza e profondità, ironia e compassione, cultura e prosaicità, snobismo e popular?in un mix narrativo elegante (ottimamente tradotto) e non esente da abilità di "suspence" avvincenti (rare in un impianto solo romanzesco). La quarta di copertina cita Piccole donne: il che è esatto non solo e non tanto perché le tre sorelle Ribelli nulla hanno da invidiare alle ben note sorelle March di "alcottiana" creazione (che erano 4 pur restando alla fine in 3), ma anche e soprattutto perché una di loro (ma quale delle tre?), in un sorprendente e geniale espediente narrativo, come l'amatissima Jo March risolverà nell'atto dello scrivere il recupero consapevole di un "tempo ritrovato."