L' illuminazione del susino selvatico

Una storia familiare magnifica, raccontata attraverso la voce della figlia minore che è però un fantasma. Una storia che è anche di magia, di denuncia politica e di critica alla società. Il tutto raccontato con una voce e un animo gentili, che si soffermano su tutti gli avvenimenti, anche quelli dei personaggi incontrati nel corso delle vicende dei membri della famiglia. La copertina è meravigliosa e la traduzione contribuisce a creare un testo lineare, semplice e scorrevole!

Lettura bellissima, super consigliato!

L'illuminazione del susino selvatico è una storia difficile, fatta di dolore, di sangue, di jinn e spiriti vagabondi, quella che è narrata da Bahar. È un racconto che affonda le sue radici nella violenza degli ideali che hanno il sapore metallico dei fucili, e gli occhi duri di uomini spietati. È anche una storia di rinascita, un inno alla speranza che continua a riempire il cuore della famiglia di Bahar. L'idea, forse irrealizzabile, di poter tornare a vivere in tranquillità come succedeva prima che gli uomini scendessero in piazza ed entrassero nelle case dando fuoco alla loro vecchia esistenza. La ricerca di una parvenza di normalità e di stabilità emotiva è il filo che si dipana per tutta la narrazione, che a volte però si spezza durante il cammino sotto il peso delle esperienze traumatiche che si susseguono e che portano nuovi tormenti nella mente stanca dei membri della famiglia. Ma dopo essersi spezzato, il filo si annoda e torna a segnare la via. Nodo dopo nodo, la vita continua. L'autrice riesce a mettere nero su bianco con la stessa autenticità una realtà fatta di jinn e spiriti di culti antichi e un paese devastato dalla rivoluzione. Ci viene presentato un mondo fatto di fantasmi che vendicano la loro stessa morte, di ragazzi condannati per aver letto un libro. Una realtà fatta di regole che tolgono sempre di più il fiato e che a nulla servono se non a dimostrare di avere il potere e la capacità di fare del male. Un monito a tutti, un modo per riaprire nelle vite delle persone a malapena sopravvissute alla guerra vecchie ferite mai del tutto rimarginate, troppo profonde per essere solo una cicatrice iridescente di un passato lontano ma piuttosto il ricordo lacerante di un presente incompleto. Una storia che non lascia indifferenti, che riesce a portare con sé la disperazione e la speranza, il sentimento di rivalsa nei confronti di un mondo fatto di sofferenza, la volontà di dimostrare che si riesce a sopravvivere malgrado il dolore.