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Uno dei miei preferiti con Nicolas Cage. Chi ha visto già film di questo genere non avrà un grande colpo di scena, ma quando l'ho visto io la prima volta ero abbastanza piccola e mi aveva colpito molto.
Segnali dal futuro è una pellicola che rende molto discordi e sicuramente a molti non piacerà per via del fatto di un finale a tratti ridicolo o completamente insensato e fuori dagli schemi classici tipo "e vissero tutti felici e contenti". Bisogna dare atto di aver valicato questo ostacolo portando sul grande schermo un finale altamente imprevedibile, che nel bene o nel male lascia il segno. Poi se vogliamo mettere anche i vari riferimenti biblici va bene, mettiamoci anche degli onesti effetti speciali, una bella fotografia, un'intensissima colonna sonora. Ma secondo me questo film non funziona sin dai primi minuti. Il fatto sta che si basa su una sceneggiatura traballante, a tratti imbarazzante, troppo forzata e con buchi vistosi.
Di nuovo fantascienza per Alex Proyas, regista di culto emerso facendo un cinema decisamente underground per gli standard di Hollywood e poi legittimato dal blockbuster dal sapore asimoviano (Io, robot) abile come pochi a deviare dal classico meccanismo narrativo statunitense per poi rientrarci un momento prima che le forbici del produttore si sostituiscano alle sue in sala di montaggio. Proyas realizza un buon film mischiando horror e fantascienza, con stile rispettivamente nipponico e americano, e cercando di spiazzare in ogni momento lo spettatore grazie ad una storia dai risvolti piacevolmente imprevedibili. Una cura inusuale per l'atmosfera attraverso piccoli dettagli metereologici che contrappuntano la narrazione, un passo svelto e un uso espressivo delle luci cupe anche nelle giornate più assolate di Simon Duggan, sembrano preludere ad una soluzione interessante dei temi introdotti. Infatti accanto ai più classici spunti sulla seconda occasione e la mancanza di una figura paterna forte il regista introduce una complessa dialettica tra predestinazione e caos. Scienza e fede: tutte idee che circolano con piacere nell'industria culturale americana degli ultimi anni. Alcune sequenze di rara maestria che incastrano i personaggi in un ecosistema vitale, che vive e soffre con loro (il mondo visto dall'alto che somiglia ad un organismo pulsante in cui le autostrade sono le vene e le macchine i globuli rossi o il crollo di un aereo in mezzo all'autostrada). Come spesso è accaduto Nicolas Cage ha la caratura per reggere da solo un personaggio, e anche in "Segnali dal Futuro" c riesce. Il finale è assolutamente imprevedibile e per chi non lo avesse visto mi fermo qua. Assolutamente consigliato.
Recensioni
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Un film dai risvolti imprevedibili in cui la fantascienza catastrofica incontra l'horror, mischiando stile americano e nipponico
Trama
Il professore di astrofisica John Koestler non crede nel destino ma le sue convinzioni vengono scosse quando il figlio entra in possesso di un documento scritto 50 anni prima da una bambina della sua stessa scuola. Sul foglio sono indicati solo numeri uno dopo l'altro, numeri che l'occhio allenato dello scienziato comincia a decifrare per caso scoprendo che indicano giorno e numero di vittime dei principali disastri dell'ultimo mezzo secolo e di alcuni che devono ancora verificarsi.
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