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Dialogo sovra i massimi sistemi - Galileo Galilei - copertina
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Dialogo sovra i massimi sistemi - Galileo Galilei - copertina
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Descrizione


Il volume era pronto, per i tipi del Landini di Firenze, ai primi del 1632, quando il Sant'Uffizio ingiunse al tipografo di sospenderne la vendita e a Galileo di non diffonderne altri esemplari. Il Dialogo si svolge in quattro giornate. Nella prima, incentrata sul confronto tra sistema copernicano (eliocentrico) e aristotelico-tolemaico (geocentrico), si sostiene la validità della teoria copernicana, mostrandone anche la maggiore semplicità rispetto alle complicazioni del sistema di Tolomeo: naturalmente l'astronomo, lo scienziato deve aver fiducia nella propria esperienza e nella propria ragione, che è simile a quella divina in quanto a capacità d'intendere, almeno intorno a certi soggetti limitati, l'assolutezza e la necessità del vero, e non deve cedere all'autorità di alcuno. Questo tema introduce la seconda giornata, dove si enuncia, con il famosissimo esempio della nave, il principio galileiano di relatività classica. Nella terza giornata Galilei interpreta le sue scoperte astronomiche in funzione di dimostrazioni della teoria copernicana. Nella quarta, Galileo, nel tentativo di trovare una irrefutabile prova meccanica del moto diurno della Terra, spiega il flusso e reflusso del mare con le diverse velocità, accelerate o ritardate, dei vari punti della superficie terrestre. Anche con qualche inevitabile errore scientifico, l'opera è ugualmente meravigliosa per il contenuto e vieppiù per il rigore e la coerenza metodologica con cui è condotta. Se pur condannata nel processo del 1633, essa ebbe larghissima diffusione, specie all'estero, e già nel 1635 ad Augsburg per i tipi degli Elzeviri ne usciva la traduzione latina a cura di Mattia Bernegger, con una citazione di Seneca sul frontespizio: Inter nullos magis quam inter Philosophos esse debet aequa libertas.
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Dettagli

2021
26 agosto 2021
514 p., Brossura
9788840021799

Conosci l'autore

Galileo Galilei

(Pisa 1564 - Arcetri, Firenze, 1642) scienziato e letterato italiano. Figura centrale della scienza moderna, insegnò nelle università di Pisa (1589-92) e Padova (1592-1610); fu poi matematico primario dello Studio di Pisa e filosofo del granduca Cosimo II. Scontratosi con i difensori della tradizione aristotelica, subì due processi da parte del Sant’Uffizio (1616 e 1633); il secondo si concluse con una condanna e con l’abiura di G., il quale da allora fu costretto a vivere in isolamento. Divenuto cieco nel 1637, morì nel 1642 nella sua villa di Arcetri.Tra i suoi numerosi scritti scientifici si ricordano: Sidereus nuncius (1610), dove annuncia varie scoperte astronomiche, fra cui quella dei quattro satelliti di Giove; Il saggiatore (1623), sulla natura delle comete, in cui sostiene con vivacità...

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