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Cuccia e il segreto di Mediobanca
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Cuccia e il segreto di Mediobanca - Giorgio La Malfa - copertina
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Cuccia e il segreto di Mediobanca

Descrizione


"Enrico Cuccia è stato certamente uno dei maggiori protagonisti della vita economica italiana della seconda metà del Novecento": inizia così il ritratto che ne fa Giorgio La Malfa, il quale ha avuto modo di lavorare con lui a Mediobanca e di conoscerlo da vicino. Quando si parla di Cuccia non si può però non parlare anche della sua creatura, Mediobanca appunto, un istituto di credito specializzato nei finanziamenti a medio termine nato nel 1946 dalle tre Banche di interesse nazionale (Banca Commerciale Italiana, Credito Italiano e Banco di Roma), di cui egli fu direttore generale sin dal principio e dove rimase fino agli anni novanta con la carica di presidente onorario. Ma per capire il pensiero e la personalità di Cuccia occorre risalire a prima, come fa La Malfa, agli anni di formazione, ai suoi soggiorni all'estero, a Parigi e Londra, alle esperienze fatte all'Iri e alla Comit. Del periodo di Mediobanca vengono poi qui presi in considerazione alcuni episodi e momenti salienti, quali sono stati lo scontro con l'Iri di Romano Prodi riguardo alla privatizzazione della banca, l'affaire Sindona con le minacce rivolte contro Cuccia e Giorgio Ambrosoli, il rapporto ambivalente con Raffaele Mattioli. Si evidenziano così le idee fondamentali e i principi su cui Cuccia ha via via costruito il lavoro di Mediobanca, come la distinzione tra banche di investimento e banche commerciali, l'importanza del credito industriale, la necessità dell'indipendenza dell'istituto...
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Dettagli

2014
11 giugno 2014
320 p., ill. , Brossura
9788807172786

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alberto pierobon
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Cuccia per la sua riservatezza (segreti?) fu oggetto di molti sospetti, qui si svelano i suoi meriti oltre che la sua storia, parallela a quella italiana.Mediobanca fu per lui un centauro: istituto di credito medio termine; merchant bank; holding partecipazioni azionarie. Negli anni 30 giornalista, Banca Sudameris a Parigi, poi Londra in Banca d’I., indi all’IRI (in Etiopia si scontrò con Graziani). Da sindaco del Banco di Roma rifiutò di sottoscrivere il bilancio che per lui era falso, come pure i bilanci delle BIN, nel contesto dei salvataggi bancari e crisi delle imprese indebitate:le banche miste avevano finanziato le grandi industrie insolventi; la Banca d’I aveva in pancia crediti inesigibili. L’IRI subentrò e nasce Mediobanca. I partiti alla conquista delle strutture statali e dei centri di potere economico, Sindona, ecc. Nel 1992 governo Amato cede al mercato imprese controllate: per C. le questioni erano: sottocapitalizzazione delle imprese pubbliche; nuclei stabili di azionisti; riportare a condizioni di redditività imprese. Preoccupazione: le public companies danno al management un potere incontrollabile, nelle ccdd privatizzazioni la parte pubblica tende a mimetizzarsi in formule che inquinano anche quello che c’è di privato nella combinazione. Due modelli: manageriale e renano che viene preferito da C. Scrive nel 1995: non posso fare a meno di domandarmi se la moda recente per transazioni a rischio ultra alto non derivi almento in certa misura da partners e dirigenti che hanno una visioine altamente soggettiva dei profitti e delle perdite negli affari di cui si occupano, giacchè essi stessi saranno tenati dai benfici di rischi elevati mentre la loro banca dovrà sempre ed in ogni caso assumersi i costi delle eventuali perdite. Una rilettura di quella epoca e della storia politica ed economica italiana. Ottima l'appendice per capire anche la competenza-esperienza tecnica di Cuccia.

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Giorgio La Malfa

1939, Milano

Ha insegnato Economia politica e Politica economica nelle Università di Napoli, Milano e Torino ed è stato professore ordinario di Politica economica all’Università di Catania. Deputato, a partire dal 1972, al Parlamento italiano per il Partito repubblicano italiano, di cui è stato segretario dal 1987 al 2001 e poi presidente dal 2002 al 2006, è stato anche deputato al Parlamento europeo e ha ricoperto più volte la carica di ministro (del Bilancio e della programmazione economica e delle Politiche comunitarie). Membro, e coordinatore della componente italiana, dell’European Leadership Network for Multilateral Nuclear Disarmament and Non Proliferation (eln), organizzazione europea per la riduzione concordata delle armi nucleari. Oltre a...

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