L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro stupendo! Per ogni periodo l'autrice ci trasporta in un meraviglioso viaggio nel tempo e per chi, come me, è figlia degli anni 60 è una memorabile carrellata di ricordi. Consigliatissimo!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"A tavola non s'invecchia", recita un vecchio adagio. In verità, inutile negarlo, un po' invecchiati lo siamo tutti quanti e questo libro di Stefania Barzini ne è una divertente conferma. Quanto e come siamo cambiati noi italiani in questo mezzo secolo di pranzi e cene? Tanto? Poco?
Il viaggio culinario dell'autrice comincia dalla sua infanzia negli anni immediatamente successivi alla guerra quando gli italiani consumavano soprattutto pane, polenta, erbe di campo, olive, patate, cavoli e fagioli. Il Paese era ancora in ginocchio e la cucina ne era uno specchio fedele. Gli anni Cinquanta diventarono famosi per un particolare ingrediente: la pasta. Spaghetti, maccheroni, fettuccine, bucatini erano il comune denominatore, il cibo identificativo di un intero Paese, al punto da invadere anche gli schermi cinematografici con celebri immagini di Totò, Alberto Sordi, Aldo Fabrizi alle prese con enormi portate di pastasciutta.
Si arrivò così agli anni Sessanta quando insieme al boom economico sulle tavole del Belpaese a farla da sovrano fu il pollo, simbolo di ricchezza, eleganza e benessere. Erano anche gli anni nei quali nel film cult di Dino Risi Il Sorpasso, ci si lanciava sulla spider a folle velocità solo per finire a mangiare una zuppa di pesce o un piatto di lasagne al pesto nelle località di moda della riviera. Ed era anche il periodo dell'arrivo in Italia della Coca Cola, bevanda simbolo della gioventù dell'epoca che viveva in uno stato di perenne, elettrizzante movimento.
I Settanta furono invece gli anni della panna, messa un po' su tutti i piatti, dalle farfalle alla salsiccia, alle linguine al salmone, gli anni del boom dei surgelati e della frittatona di cipolle "alla Fantozzi", anni che il libro ricorda anche per tutti quei coloratissimi gelati e merendine industriali che invasero le nostre mense. Poi l'austerity del 1974 e la contestazione crearono anche il fenomeno della cucina macrobiotica e integrale a tutti i costi. Contraddittori per un certo senso sono stati i piatti degli anni Ottanta: se da un lato con la riscoperta del corpo e delle palestre di body building trionfano la rucola e le insalate ricche di verdure, dall'altro si assiste alla nascita di molti locali fast food che invadono le nostre città a suon di hamburger, ketch up e patatine fritte.
Il libro si chiude con gli anni Novanta, nei quali assistiamo a un ritorno ai sapori genuini di una volta dimenticati da anni e nei quali i nuovi timori verso cibi transgenici riportano in tavola farro, orzo, cicerchie e pane nero. Nel segno del cibo biologico, biodinamico e sano.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore