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Corso completo per la prova scritta dell'esame di avvocato: Pareri di diritto civile-Pareri di diritto penale-Atti giudiziari: civile, penale, amministrativo - Massimiliano Di Pirro - copertina
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Descrizione



Vi siete mai chiesti perché volete diventare avvocato? Perché lo vogliono mamma e papà? Perché qualcosa bisogna farci con questa laurea? Perché avete visto la prima serie di How to get away with murder e siete rimasti folgorati? (io darei quest’ultima spiegazione...). È importante avere le idee chiare, perché avete imboccato una strada piuttosto impegnativa, che richiede dosi massicce di coraggio e determinazione. Come sapete la riforma dell’esame è slittata al 2017. “Evvai!” direte voi, perché avrete ancora la possibilità di consultare i codici commentati. Giusto. Ma a una maggiore facilità dell’esame corrisponde, di solito, una maggiore severità della commissione e viceversa. Perciò non dovete temere l’esame con i codici senza giurisprudenza, perché è vero che l’esame sarà più difficile, ma la commissione dovrà inevitabilmente tenerne conto in sede di correzione. Insomma, ai fini delle chance di promozione non cambierà molto. C’è da festeggiare, invece, per la novità introdotta nel 2012 dalla legge di riforma della professione forense, che ha finalmente introdotto (dopo appena 60 anni dal varo della Costituzione, che ha sancito il principio della piena tutela giurisdizionale dei diritti) l’obbligo di motivare la bocciatura, facilitando così il controllo dei candidati sull’operato della commissione in vista di un eventuale ricorso al Tar. Ma come e cosa bisogna scrivere per evitare la bocciatura? Se lo sapessi... Qualche idea, però, ce l’avrei: 1) sembra banale dirlo, ma il primo aspetto da considerare è la correttezza formale dell’esposizione. Gli errori di grammatica, un’esposizione zoppicante, periodi lunghi e contorti, pieni di frasi subordinate, rischiano di pregiudicare l’esito della prova a prescindere dalla bontà dei contenuti. Lo stile retorico va di moda negli atti giudiziari e, ahimè, in molti manuali giuridici. Le prove d’esame, però, sono un’altra cosa. Occorre scrivere in maniera chiara, con periodi brevi, rendendo facilmente comprensibile ciò che si intende dire. I commissari sono costretti a leggere migliaia di elaborati, e uno stile fluido e scorrevole è indubbiamente apprezzato; 2) non avvelenate i commissari con fiumi d’inchiostro: quattro pagine ben scritte sono più che sufficienti; perciò, a meno che si tratti dell’argomento che conoscete meglio, non esagerate; 3) evitate il “copia-incolla” delle massime: dovete elaborare qualcosa di personale e non limitarvi a copiare. Perciò, la giurisprudenza non va presa di peso dai codici e messa su carta, ma occorre riformulare i principi inserendoli in un’esposizione personalizzata; 4) nel parere date conto delle tesi a voi favorevoli ma anche di quelle contrarie, perché si tratta di un’illustrazione ragionata di tutte le teorie sul tappeto, per consentire al cliente di decidere se iniziare o no la causa. Invece, nell’atto giudiziario dovete sottolineare soltanto la giurisprudenza utile alla vostra tesi: è un atto indirizzato al giudice e alla controparte e indicare la giurisprudenza a voi contraria sarebbe un assist per il vostro avversario. Applicando queste poche, semplici regole, eviterete gli errori più gravi e sarete in grado di sfruttare al meglio gli atti e i pareri del Corso, i quali, è bene sottolinearlo, sono aggiornati alla giurisprudenza più significativa degli ultimi due anni. Gli anni precedenti, per un mix di intuito e fortuna, abbiamo centrato gli argomenti. Speriamo che accada anche quest’anno. In bocca al lupo da tutta la redazione Simone!
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Dettagli

10
2015
Libro tecnico professionale
3 voll., 640 p., Brossura
9788891406620
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