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Nostra Signora del Nilo - Scholastique Mukasonga - copertina
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Nostra Signora del Nilo

Descrizione


Arrivano a bordo di portentose Range Rover, Mercedes e jeep militari, arrivano la domenica pomeriggio, a ottobre, arrivano al liceo Nostra Signora del Nilo che svetta nel cielo in tutta la sua fierezza, non lontano dalla sorgente del Grande fiume dove si erge la statua della Madonna nera. Ad accoglierle ci sono le suore, la madre superiora, il cappellano, le guardie comunali e il sindaco, e un immancabile stuolo di curiosi. Siamo a Nyaminombe, Ruanda, nei primi anni Settanta, e ad arrivare sono le allieve, figlie di ministri, uomini d'affari e ricchi commercianti - Gloriosa, Frida, Goretti, Godelive, Immaculée e tante altre, le ragazze destinate a diventare un modello per tutte le donne del paese. Ma ci sono anche Veronica e Virginia, due delle giovani tutsi ammesse in virtù della quota etnica, un misero dieci percento, un'elemosina degli hutu. Inizia così un nuovo anno scolastico, scandito da lezioni e pasti in comune, da pene e momenti di buonumore, e da preghiere, canti e pellegrinaggi alla statua di Nostra Signora del Nilo. Ma l'atmosfera di virginale ordine cela crepe minacciose, occulta la fosca lussuria del cappellano e l'astiosa impudenza di alcune allieve che sfocia in odio razziale, e niente rimarrà intatto di quel breve anno segnato dalla pioggia incessante. Con una scrittura avvolgente e ingannevolmente semplice, Mukasonga delinea un microcosmo femminile al tempo stesso puro e velenoso, in cui si riflettono le tensioni che agitano un paese nel suo desolante cammino verso il genocidio del 1994.
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Dettagli

2014
20 febbraio 2014
209 p., Brossura
9788896538746

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n.d.
Recensioni: 4/5

Adatto agli studenti, lo consiglio come testo di lettura

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Benedetto
Recensioni: 4/5

Un potente ritratto del Ruanda negli anni bui che avrebbero condotto all'eccidio del 1994, attraverso le vicende di un'educandato femminile retto da religiosi cattolici. Sulle poche ragazze tutsi ammesse nel liceo, si va facendo sempre più minaccioso l'accerchiamento delle compagne utu, alcune delle quali infiammate da un furore razzista che non conosce la pietà. Quella comunità scolastica privilegiata, fucina delle donne destinate ad accompagnare i futuri membri della classe dirigente, diventa la metafora dell'intera società ruandese, incapace di transitare pacificamente verso un nuovo assetto istituzionale, dopo aver ottenuto l'indipendenza dal Belgio. La stessa autrice, che oggi vive in Francia, in età adolescenziale era fuggita dal proprio Paese appena in tempo, evitando la tragica fine di moltissimi membri della sua famiglia.

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Voce della critica

    Il ventesimo anniversario del genocidio ruandese ha riportato l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale al Ruanda e, in particolare, alle circostanze che portarono, nel 1994, all'uccisione del 20 per cento della popolazione totale del paese e del 70 per cento della popolazione Tutsi. In questo contesto, risulta illuminante Nostra signora del Nilo, il primoromanzo di Scholastique Mukasonga, il cui tardivo debutto letterario ci ha già offerto un'autobiografia, un ritratto della madre e una raccolta di novelle. Il romanzo è ambientato negli anni settanta in un esclusivo liceo classico femminile ruandese, lontano da tutto ma prossimo alla sorgente del Nilo, sovrastata dalla statua di una madonna nera che dà il nome alla scuola. In questo microcosmo degno dei peggiori incubi di Peter Weir, le ragazze instaurano relazioni sempre sul filo del rasoio, mostrando la crudeltà e a volte anche l'ingenuità dell'adolescenza. Le suore e gli insegnanti per la maggior parte europei che devono gestire queste studentesse riproducono, in modo più o meno consapevole, varianti dei diversi stereotipi del rapporto colonizzatore/colonizzato. La figura, tra queste ultime, forse più inquietante agli occhi di un europeo è quella di Monsieur de Fontenaille, convertitosi dalle piantagioni di caffè all'etnografia fantasiosa, sempre alla ricerca di belle liceali Tutsi da coinvolgere nelle sue rievocazioni storiche che vedrebbero i Tutsi come discendenti di antiche popolazioni non autoctone. Questa situazione di partenza, già morbosa, diviene terrificante mano a mano che il lettore si rende conto di quanto la realtà del liceo rispecchi le discriminazioni già ampiamente attuate nel resto del paese. E così le due studentesse Tutsi iscritte a scuola vengono considerate delle approfittatrici in quanto, pur dovendo la loro presenza alla quota loro riservata, avrebbero rubato il posto a "rappresentanti del popolo maggioritario". L'unica studentessa di madre Tutsi e padre Hutu viene considerata inaffidabile. La figlia del funzionario di partito controlla che il comportamento degli altri sia in linea con quanto richiesto dal presidente. Questo clima intellettuale e politico porterà il microcosmo del liceo a un sanguinoso rivolgimento che rappresenta in scala minore ciò che si è dovuto verificare nei primi anni settanta, alla vigilia del colpo di stato (ufficialmente incruento) che ha rovesciato il presidente Kayibanda. S'immagina un'ispirazione autobiografica per questo romanzo, dato che la scrittrice è nata nel 1956, ha frequentato una scuola superiore che accoglieva le alunne a pensione e l'ha dovuta abbandonare nel 1973 per esiliarsi in Burundi al fine di sfuggire alle stragi e ai pestaggi di Tutsi da parte degli Hutu. Tuttavia il romanzo riesce a raccontare una storia terribile e, s'immagina, particolarmente dolorosa per chi l'ha concepita, da una prospettiva più ampia, non priva di alcune pagine umoristiche o sarcastiche, ad esempio quelle che riguardano i laboriosi preparativi che coinvolgono tutto l'istituto per accogliere la regina Fabiola del Belgio. In un'intervista riguardante i diversi premi letterari ottenuti da Nostra Signora del Nilo, Mukasonga ha specificato che lo humour è un tratto tipico della cultura ruandese. Nonostante viva in Francia dal 1992 e sebbene proprio in Francia, nel 1994, abbia appreso dell'uccisione di ventisette membri della sua famiglia, inclusa la madre, questa scrittrice riesce a manifestare un sufficiente distacco dalla storia narrata nel romanzo, tanto da riuscire a strappare qualche amaro sorriso ai suoi lettori. Persino uno dei momenti chiave della vicenda, quando una studentessa vuole sfregiare la statua della Madonna per applicarle un "naso hutu", è raccontato in modo da mettere in rilievo la goffaggine, l'incoscienza, l'ignoranza che animano la giovane. Certo, proprio il distacco e a tratti lo humour con i quali il romanzo è narrato rendono ancora più raccapricciante il quadro generale. Le violenze sempre più efferate vengono vissute dalle protagoniste con la crudeltà dell'esaltazione cieca. Anche le vittime degli eventi, che pure sanno di essere destinate a una brutta fine, non sanno salvarsi. Solo il caso o un passeggero umore adolescenziale potranno sottrarre i personaggi a un fato avverso. Questo romanzo contribuisce ad indagare su un passato vicino e per nulla superato e ci suggerisce che ignoranza, crudeltà e superficialità non sono mai troppo lontane nello spazio e nel tempo. Infatti, le adolescenti di Nostra Signora del Nilo, con i loro sentimenti esacerbati anche perché lungamente frustrati e contenuti, ci sono davvero familiari. Anche le figure degli adulti, tutti in diversa misura meschini, hanno tratti universalmente riconoscibili, così come lo squallore delle relazioni umane evocate con tanta precisione. Non resta che sperare che la storia (e questa storia) ci insegnino qualcosa.   Paola Ghinelli    

 

 

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Conosci l'autore

Scholastique Mukasonga

1956, Gikongoro

Scholastique Mukasonga è un'autrice ruandese. Fin dall’infanzia ha vissuto la violenza e l’umiliazione dei conflitti etnici che hanno scosso il suo paese e che l’hanno costretta, in quanto tutsi, ad abbandonare gli studi e a fuggire all’estero. Trentasette membri della sua famiglia sono stati massacrati durante il genocidio in Ruanda. Dopo una candidatura al National Book Award per la letteratura in traduzione nel 2019, ha vinto nel 2021 il premio Simone de Beauvoir. I sui romanzi sono pubblicati in Italia da Utopia Editore.Fonte immagine: sito web Utopia Editore

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