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Molto ben scritto e documentato. Un ottimo testo che consente al lettore di formarsi un'opinione diversa dalla "verità" giudiziaria su uno dei maledetti misteri d'Italia.
Ottima lettura. Dopo LA GLADIO ROSSA di Rocco Turi, apre altre prospettive nella teoria consolidata dello stragismo nero. La pista nera, imboccata frettolosamente, nasconde forse inconfessabili manovre di politica estera. Sacrificare la dignita' di chi, tanto, e' gia' stato condannato per altri reati, e' la facile soluzione ad un problema che scotta. Inquadramento storico e geopolitico eccellente.
Un libro che colpisce dritto allo stomaco. Un libro che in primis dovrebbero leggere i magistrati di Bologna responsabili di avere costruito un abnorme mostro giudiziario, senza prove vere ma con tanti detestabili pregiudizi. Castelli accusatori privi di riscontri, teoremi giudiziari che non si reggono in piedi viste, anche, le assoluzioni dei presunti mandanti. L'assenza di un qualsiasi movente conclude l'assurdità di una verità processuale a dir poco irreale. Ci sarebbe da ridere se in prigione non ci fossero tre innocenti a scontare altrettanti ergastoli. Leggete e riflettete !
Recensioni
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Bologna 2 agosto 1980, salta in aria la sala di attesa della stazione ferroviaria. Esclusa l'accidentalità dell'esplosione, viene accreditata immediatamente una tesi ufficiale: strage nera. Le indagini procedono sin dall'inizio in un'unica direzione. Altre piste rimangono trascurate. L'inchiesta viene esposta di continuo a tentativi di inquinamento, volti a corroborare l'ipotesi dell'attentato neofascista. La vicenda giudiziaria sembra essersi conclusa l'11 aprile 2007 con la condanna definitiva di Ciavardini, ritenuto responsabile dell'eccidio bolognese al pari di Fioravanti e Mambro. Ma la stragrande maggioranza degli osservatori del processo senza distinzioni politiche - considera innocenti i tre ex militanti dei Nar. Per quali ragioni il governo sposò a priori un'unica ipotesi investigativa? Perché i depistaggi coinvolsero solo esponenti dell'estrema destra? Massimo Sparti fu un teste genuino o l'autore di un tentativo di sviamento andato a buon fine? Quali motivi impediscono ancora oggi di conoscere mandanti e moventi della strage di Bologna? Il libro-intervista a Valerio Cutonilli - portavoce del "Comitato l'ora della verità" vuole rappresentare un invito a riflettere sui numerosi quesiti rimasti irrisolti, sulle contraddizioni, i depistaggi, gli errori che emergono dalla rigorosa analisi delle sentenze, degli atti processuali e dei documenti ufficiali delle commissioni parlamentari. Tali interrogativi non si limitano a suscitare divisioni sempre più aspre all'interno della società italiana. Essi costituiscono un ostacolo insormontabile per l'edificazione di quella "memoria condivisa" che dovrebbe caratterizzare un paese civile.
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