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Bellissimo libro , scorre molto bene ... peccato solo che sia così breve.... altre pagine le avrei lette volentieri ..
Una terribile eredità, l’ultimo romanzo di Gordiano Lupi, è un noir profondamente distopico, in cui la realtà umana viene vista con un senso di profonda disillusione, una presa di coscienza sull’imperscrutabile e ignoto che è dentro di noi, su quel male che ci portiamo appresso senza saperlo. La vicenda ha inizio in un’Angola insanguinata dalla guerra, a cui il protagonista cubano partecipa non per vocazione, ma perché praticamente obbligato. Quando la morte è sempre al tuo fianco i freni inibitori si allentano, si diventa capaci di tutto, anche, per necessità, di divorare i propri simili. Questo fatto, che ha segnato indelebilmente la mente del personaggio principale, è stato dapprima dallo stesso oscurato, ma il non poterne parlare, il non trovare sfogo a un tormento che scava in profondità fa vacillare la personalità, fa prorompere quel che di male è sempre presente in noi. E così, nella seconda parte, che si svolge a Cuba e la cui conoscenza all’autore giova in modo rimarchevole, ha inizio il vero e proprio noir, una ripetizione del rito macabro del cannibalismo in Angola per un uomo che, ritornato alla vita consueta, non ha più il supporto psicologico della moglie, morta di parto nel dargli alla luce un figlio che conosce già cresciuto. Avvilito per le esperienze della guerra, senza un preciso riferimento affettivo, disgustato per la decadenza del regime, diventa facile preda di un mal sottile a cui cerca invano di resistere e così inizia il suo percorso di mostro, attirato da vittime innocenti quali i bambini. E’ un uomo solo con il suo male, con la sua disperazione, con il suo dolore, immerso in un orrore a cui cerca invano di sfuggire. Il percorso torbido della mente riesce a dare al protagonista una visione umana, grazie al senso di pietà che emerge dalle righe. E Cuba vive la sua grigia esistenza, descritta in modo ammirevole, nell’impassibilità di un governo incapace di comprendere l’animo umano. La lettura è, ovviamente, più che consigliata.
un ottimo libro che si lege tutto d'un fiato! grande il finale! una storia forte e drammatica come se ne leggono poche! CONSIGLIATISSIMO!
Recensioni
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Da uno dei maggiori conoscitori italiani di Cuba, un affascinante connubio di horror e reportage, dove le azioni cruente si intrecciano al viaggio nella cultura di un popolo e alle trame spietate di una guerra e delle sue conseguenze. Un soldato cubano in Angola vive un incubo di cinque anni che lo porterà a conoscere orrore su orrore, fino all'esperienza indicibile del cannibalismo. Da redce, quel ricordo diventerà per lui insopportabile, un peso destinato a trasformarsi in brama di carne. Metodico come il più inumano degli assassini, sceglierà allora le strade povere dell'Avana per dare la caccia alle sue vittime innocenti. Un romanzo che senza dare un attimo di tregua evoca gli interrogativi più inquietanti sulla natura umana.
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