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scheda di Bosco, A., L'Indice 1998, n. 1
Al giorno d'oggi un "semplice" condannato a morte non fa più notizia. Per scriverci un libro ci vuole, quanto meno, un condannato a morte "speciale". E così questo libro di Corrias racconta la storia di un condannato davvero speciale, il cui cadavere dopo l'esecuzione è stato congelato (con un congelante di colore blu, da cui il titolo), tagliato in quattro blocchi, "piallato" e fotografato strato per strato. Le fotografie di ogni sottilissimo strato del suo corpo sono state inserite su un computer, digitalizzate, e introdotte nella Rete. Dove ogni anatomo-patologo, ogni medico, ogni curioso può trovarle all'indirizzo http://www.nlm.hih.gov. Joseph Paul Jernigan, condannato a morte per rapina e omicidio, è stato ucciso dallo stato del Texas il 5 agosto 1993. Jernigan aveva deciso di donare il proprio corpo alla scienza, senza sapere probabilmente con esattezza che cosa la scienza avrebbe deciso di farne. La scienza decise che ancora una cosa mancava del tutto nell'ambito della documentazione anatomica: una mappa digitalizzata completa del corpo umano. Corrias scrive questo libro così per affrontare un paradosso: Jernigan è ormai un individuo completamente digitalizzato, pubblico, un individuo che "vive" nella Rete. Ma che ne è stato del suo passato? Nessuno sembra saperne nulla, né sembra volerne sapere nulla. E Corrias decide di indagare. Ma questa indagine su un condannato a morte "speciale" diviene un'efficace inchiesta sulla pena di morte "tout court", sulla violenza di questa punizione, sulla sua ingiustizia, sulla discriminazione che attua sulle classi sociali inferiori, sui paradossi dell'America di oggi.
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