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Libro pubblicato alle porte del '900 ma che se non inquadrsto nel periodo e se paragonato alla pachidermica filmografia sul personaggio rischia di deludere. Ho trovato geniale l'idea del romanzo epistolare che accentua la suspense consentendo di vedere la storia da diversi punti di vista separati tra di loro. Fantastica la scena della nave che entra in porto senza controllo e da brividi il primo diaio di Harker al Castello di Dracula. Interessante la caratterizzazione di Renfield, l'esposizione delle toerie "scientifiche" dei tempi sulle potenzialità del cervello umano e meticolosa la ricerca storica sui Vampiri che viene doviziosamente spiegata dal buon Van Helsing. Ammirevole lo zelo del traduttore che ha reso però poco comprensibile lo zoppicante inglese del Professore olandese e pesantuccia la seconda parte quando si mettono all'inseguimento del Conte, mi è sembrato che la lugnhezza fosse spropositata rispetto ai fatti narrati solo per controbilanciare la prima intrigante metà. Resta sostanzialmente un libro da leggere, almeno per sapere davvero le origini di un personaggio che fa parte dell'immaginario mondiale.
Scritto nel 1897, il romanzo sente purtroppo tutto il peso degli anni (per non dire secoli). E' considerato, a ragione, l'antesignano del genere horror e in alcuni punti fa davvero paura, tipo all'inizio (nel castello) e alla fine (durante la caccia), ma per il resto è noioso e stucchevole. Non aiuta l'idea di Stoker di narrare la storia attraverso i diari dei protagonisti: le scene perdono di spontaneità e velocità perchè raccontate quando sono già accadute. In ogni caso, essendo un classico, va letto a prescindere.
Romanzo letto più di conque anni fa, quando le consapevolezze erano ancora poche e l'interesse per la letteratura minore. Tuttavia ne conservo un buon ricordo, nonostante il romanzo epistolare difficilmente può penetrre nel cuore di noi italiani, di noi mediterranei.
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