L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
RICHARD YATES è l’autore del romanzo REVOLUTIONARY ROAD, un’opera scorrevole, scritta con buon ritmo; ambientato nei sobborghi di New York negli anni 50, narra la storia di una giovane coppia benestante che aspira a entrare definitivamente nel giro dei ricchi e per questo, l’esistenza di April e Frank scorre nell’ipocrisia, nell’adulazione, nella necessità estenuante di apparire; nella narrazione si alternano cenette in famiglia e con gli amici, si raccontano gelosie e rivalità nascoste, discussioni sterili e per compiacere , si consumano fiumi di alcol, sigarette...e qualche tradimento di tanto in tanto! Tutto è sacrificato nel disperato tentativo di dimostrare di essere una famiglia felice, perfetta, tutti sorrisi e armonia. Il malessere sociale però si insinua nella relazione di coppia e tra i pochi amici , così, la mancanza di sincerità, l’incapacità di essere se stessi, il mancato riconoscimento proprie debolezze, la non condivisione dei propri desideri, aumentano la tensione e allontanano i due giovani e creano un senso di vuoto che non potrà non tramutarsi in tragedia. E’ il quadro delle contraddizioni all’interno della società americana in cui il legittimo desiderio di riuscire nella vita, di raggiungere la ricchezza, diventa obiettivo primario a cui sacrificare ogni altro bene.
Bellissimo libro, ben scritto e gradevole alla lettura. Non sconvolgente, non rivoluzionario, non turba l'animo. Semplicemente gradevole e graziosa lettura e letteratura. Storie comuni, vita reale, poca fantasia. Ottimo passatempo per qualche ora di relax. Cioè il lettore perfetto di questo romanzo in definitiva è proprio il personaggio tipico di questo romanzo, il borghese americano del Novecento.
Una giovane coppia americana improntata a vivere su luoghi comuni ,circondati dalle illusioni che crescono giorno dopo giorno,arrivando al punto fermo dove non si può tornare indietro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È come un dramma recitato in uno squallido teatro parrocchiale, la storia dei Wheeler. è la storia di due trentenni americani che negli anni Cinquanta vivono alla periferia di New York. Una coppia che ha vissuto soltanto l'eco dei ruggenti anni Venti e che ne porta addosso i graffi: l'ambizione frustrata e il fallimento traspaiono da ogni gesto, colano dagli specchi deformati della loro casa piccolo borghese.
è Richard Yates, nel 1961, a dare il via alla disillusione americana, pubblicando un romanzo che presto diventò un cult per un'intera generazione di scrittori, Carver in testa. Pubblicato per la prima volta in Italia da Garzanti nel 1964, con il titolo I non conformisti, nel 2003 è stato riproposto da Minimum fax e ora la casa editrice romana lo ristampa in una nuova veste editoriale e con la prefazione di Richard Ford. Ed è proprio scorrendo le righe scritte da Ford che si comprende il motivo per cui anche Hollywood, a distanza di quasi sessant'anni, abbia riscoperto il talento letterario di Richard Yates, lanciando un film, intitolato appunto Revolutionary Road, che si annuncia come un successo clamoroso.
Una contemporaneità disarmante, quella di Yates, uno scrittore capace di cogliere le nevrosi di una società che si compiace della propria immagine, pur essendo perfettamente cosciente dalla propria ipocrisia. Frank e April, i giovani protagonisti del romanzo, sanno perfettamente di essere stati risucchiati all'interno delle dinamiche perverse della middle class americana, e sanno anche che i fasti e gli slanci de Il grande Gatsby sono lontani dagli insulsi aperitivi che trangugiano in compagnia dei vicini. Sono l'ombra dell'immagine del mito americano di quegli anni, della famiglia bianca, mononucleare, che cerca la propria affermazione all'interno del nascente capitalismo avanzato, ma che trova soltanto la violenza delle aspirazioni represse.
Il lavoro, in un vecchio stanzone male illuminato in cui cento impiegati sono separati da sottili pareti divisorie; il viaggio in treno verso casa, insieme a frotte di pendolari; il vialetto di una casa bianca, plastificata, igienizzata, il tutto accompagnato da un sorriso blando, vari bicchieri di Martini e una quantità imprecisata di sigarette. La loro più grande ambizione, quella di mollare tutto per andare a vivere a Parigi con i loro due figli, si infrange di fronte all'inettitudine della vita quotidiana, all'incapacità cronica di affrontare tutto, la passione come la noia, lo slancio e l'apatia.Attraverso una serie di immagini sovraesposte, in cui l'attenzione per i movimenti impercettibili, le smorfie, i riflessi incondizionati esprime un uso quasi pornografico della penna, Richard Yates trasmette tutto il disagio dell'Occidente. Lo fa in tempi non sospetti, cioè quando il modello americano iniziava ad essere esportato in tutto il mondo, ma ritorna prepotentemente attuale in questi giorni, quando nessuno dubita degli effetti virali di quel modello, quando neanche la scrittura sontuosa di Yates, è capace di riscattarlo.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore