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Bel saggio, aggiornato al 2007 grazie all'introduzione aggiunta alla nuova edizione. L'ho apprezzato vivamente, così come "La Stirpe di Dracula" di Massimo Introvigne. Leggetelo!!!
Recensioni
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A fronte dell'ormai irrepertoriabile brulicare di romanzi a tema vampiresco, la saggistica in materia può contare uscite meno numerose ma spesso degne d'interesse: tale il caso della bella ricerca di Carlo Dogheria, Santi e vampiri. Le avventure del cadavere, edito da Stampa alternativa nel 2006, sulle vicende diverse ma in qualche modo parallele dei corpi di santi e di (presunti) non-morti; e tale sicuramente è il caso di questo classico di Teti, che ritorna riccamente aggiornato presso l'editore originario del 1994. Attraverso una brillante e articolatissima disamina lungo i binari dell'etnografia e dell'antropologia, della letteratura e del cinema, l'autore individua nella melanconia forma di autopercezione individuale, di gruppo, sociale, ma anche immagine dell'altro da rifiutare e negare la chiave interpretativa della moderna mitologia del vampiro. Amore cannibalico, patologia dell'affezione malinconica e del contagio vampirico, nostalgia, impossibilità di vivere e di morire, rapporto con le rovine della modernità rappresentano altrettante stazioni di un itinerario nel segno di Saturno che conduce ai miti della globalizzazione fino alla provocazioni degli emigrati/immigrati come inquietanti revenants e alla "melanconia democratica" (cfr. Pascal Bruckner nell'omonimo saggio del 1990-92, in Italia per Monteleone nel 1994), al mutato concetto di nemico (con la "N" maiuscola per l'Occidente atterrito e per il fondamentalismo islamico) e alla mitologia dei serial killer. Sotto le nubi pesanti evocate dai "fautori degli scontri di civiltà, non so immaginare altro confessa l'autore che un'affermazione della migliore tradizione occidentale, un illuminismo capace di guardare alle diseguaglianze e alle storture del mondo, tuttavia insufficiente senza l'affermarsi (
) di sentimenti di pace e di pratiche quotidiane di amore". Sapendo infatti che il vampiro, "il nemico abita spesso dentro di noi".
Franco Pezzini
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