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Molti i libri pubblicati di recente dedicati ai bambini e ai ragazzi che scrivono. Con il suo Da piccolino caddi in una pagina (Artebambini, 2011) Antonio Ferrara esplora il mondo delle emozioni legate alla scrittura che, proprio nell'adolescenza, esplode in tutta la sua urgenza come controcanto dell'immaginario a un reale che non ci rispecchia più. Non un caso, quindi, tanta produzione young adults in forma di diario e Caro diario ti scrivo è uno degli esempi più originali. Si tratta di un volume dove le autrici immaginano sei scrittrici dodicenni raccontarsi nell'attimo in cui sono state catturate dalla fascinazione della scrittura. A volte con un ricalco di stile più marcato, a volte meno, "parlano" Beatrix Potter, Matilde Serao, Anna Maria Ortese, Emily Dickinson, Silvinia Ocampo, Jane Austen. Non sempre i fatti citati sono realmente accaduti, ma non è questo il punto: la forza del libro sta anche nel farsi veicolo ai giovani lettori di quegli autori considerati per grandi e da sempre poco proposti ai ragazzi che scontano un gap culturale forse per mancanza dei mediatori giusti. Scopriamo così il legame profondissimo tra Jane Austen che volle diventare scrittrice ma non personaggio di fama e firmò le sue opere con By a Lady e la sorella Cassandra, la timidissima Emily Dickinson che a venticinque anni decise di non uscire più dalla sua stanza, la precoce profondità di Anna Maria Ortese, la vivacità linguistica e il temperamento volitivo di Matilde Serao (il "suo" racconto è quello con maggior forza espressiva), fondatrice del "Mattino" di Napoli poi del "Giorno", ammaliata da quell'"odore di carta stampata, che punta i piedi, che poi chiede inchiostro, come vino". Elena Baroncini
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