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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2014
Per designare il romanzo, gli islandesi adoperano il termine skáldsaga, che, con l'esplicito richiamo ai poeti di corte e alla narrazione epica, testimonia il loro attaccamento a un'antica tradizione letteraria, alla quale Halldór Laxness (1902-1998), padre della narrativa islandese contemporanea e unico tra i suoi connazionali ad avere vinto il Nobel per la letteratura, ha attinto a piene mani nella fase più matura della sua produzione. L'ideale germanico della dignità e dell'autosufficienza dell'individuo, la volontà e la tenacia contrapposte a una natura ostile e all'imperscrutabile scorrere degli eventi, un'etica tollerante fondata su un forte senso di solidarietà sono infatti temi ricorrenti in Laxness, capace tuttavia di reinterpretarli alla luce di una sensibilità moderna che rifiuta le certezze precostituite e si esprime con una malinconica ironia, solo apparentemente distaccata. Ne fa fede Il concerto dei pesci (in originale Brekkukotsannál, "Gli annali di Brekkukot"), romanzo di formazione del giovane orfano Álfgrímur, che all'inizio del ventesimo secolo viene accolto e allevato da una coppia di anziani nella loro fattoria alle porte di Reykjavík, dove ospitano gratuitamente un'eccentrica comunità di sbandati e di antieroi. Il contatto con la capitale, popolata da arroganti uomini d'affari e ipocriti scalatori sociali, e soprattutto l'amicizia con il misterioso cantante lirico Garðar Hólm, incoraggiano Álfgrímur a inviduare e a percorrere il proprio cammino, che lo porterà ad abbandonare il proposito di diventare un pescatore come il nonno adottivo e a vivere lontano dai luoghi dell'infanzia, come gli emigranti di ogni tempo e luogo in fuga dalla miseria.
Valerio Rosa
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