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è corretto dire che non si tratta del romanzo ma di un suo adattamento scenico (una commedia). non mi risulta che il romanzo sia pubblicato in italia. curioso. è un'opera di rara intensità. un punto di vista privilegiato sulla morte e la resurrezione di cristo. bellissimo!
... i grandi temi... dopo bulgakov che fa "cogitare" Pilato... ecco in scena Barabba di Lagerkviest. Un Barabba fino alla fine... che vendica la leporina lapidata con una coltellata a uno dei capi religiosi, che incendia Roma, che rifiuta l'amicizia seppur incatenato, che rifuta dio, lui che l'ha visto. Barabba solo fino al supplizio, ultimo a morire dei "cristiani".. con una conversione-esalazione. Gran libro.
Bellissimo. da non perdere!
Recensioni
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Nel 1953, alla vigilia del conferimento dell'ambito riconoscimento, il futuro Premio Nobel per la letteratura Pär Lagerkvist trasformò in un dramma il suo romanzo più celebre, Barabba, scritto tre anni prima. Inaspettatamente graziato al posto di Gesù, il bandito appare profondamente trasformato dalla vicenda, e a testimonianza dell'avvenuto mutamento interiore, si mette sulle tracce di chi gli ha restituito la vita, rapportandosi all'enigma del Cristo, della sua testimonianza e dei suoi miracoli. L'apice del confronto con l'ultraterreno, è raggiunto nell'incontro con Lazzaro, dal quale il protagonista apprende che "il regno dei morti, è il nulla. C'è ma è il nulla è il nulla. Ma per chi c'è stato tutto il resto non è neppure qualcosa". Dopo questa rivelazione, la vita reale riafferra Barabba: ritorna al brigantaggio, viene fatto schiavo nelle miniere, in cui conosce il martire della nuova fede Sahak, e termina i suoi giorni a Roma, dove viene suppliziato con i cristiani dopo l'incendio di Nerone. Lagerkvist riprende integralmente alcuni dialoghi del romanzo, di cui rispetta nella sostanza la struttura, dando vita a uno scabro esperimento teatrale, che rappresenta impietosamente un essere umano convivente con la morte e il dubbio, costantemente impegnato nella ricerca della verità. In passato la rappresentazione della pièce ha riscosso un successo contrastato, ma l'opera può vantare un inossidabile fascino, grazie soprattutto alla sincera e indignata denuncia della Storia, vividamente disegnata come scenario atroce e sanguinario di servi torturati e di padroni aguzzini.
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