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Primo libro tradotto in italiano di Nilson, in questi racconti spazio e tempo non sono quelli tradizionali, ma si intrecciano con quelli misteriosi e oscuri del mito e della religione. Il problema del vuoto, della morte, dell'aldilà e di cosa sia l'Universo, sono i temi che pervadono la narrazione, carica di magia.
In una parola: illuminante. I racconti sempre in bilico tra l'assurdo e il filosofico hanno un cuore verista che ti commuove, come le belle fiabe, ma in forma allegorica. Se avessimo un terzo occhio, questo libro lo aprirebbe.
Elegantissime disquisizioni filosofiche sospese tra fantastica e tragicomica ineluttabilità, che si esplicano in sei profondi racconti. Il primo e l'ultimo specialmente squisitamente di sapore borgesiano, impegnano il lettore in una rifessione profonda su cosa sia la morte.
Recensioni
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"Chissà che cosa Dio ha in mente di fare di noi? Chi conosce le sue vie? Se ci ha dato la ricchezza in un colpo solo, potrebbe anche darci la saggezza al prossimo."
Una raccolta di racconti struggenti e melanconici, pervasi dallo spirito delle antiche leggende nordiche, affascinanti e misteriose. È la prima volta che l'opera di Nilson viene tradotta in Italia ed è davvero una gradevole scoperta la narrazione fluida e delicata di questo astronomo scomparso nel 1997, a sessant'anni. La ricerca di Dio, del significato dell'esistenza, la speranza in una vita più serena e motivata, l'incognita della sopravvivenza dopo la morte, sono alcuni fra i non semplici temi dei racconti. Ma sono anche i temi comuni alle leggende e alle fiabe popolari e tradizionali. Il racconto che dà il titolo al volume narra la storia di un fazzoletto giallo ricamato che si dice possa aprire la visione sull'aldilà. Il fazzoletto passa di mano in mano sino a quelle di Lunga Kari, una donna coraggiosa e sola che parte a piedi per raggiungere Gerusalemme, ma che si perde nell'Europa dell'Est, per tornare, sconfitta, dopo molti anni con una gamba mozzata e sostituita con una di legno donatale da un improbabile Messia. Splendido anche il racconto Una ricchezza al di là di ogni immaginazione, dove la familiarità dell'autore con il cosmo si trasferisce nella passione di un vecchio per l'osservazione delle stelle. Lui e la moglie, uniti da un affetto eccezionale, decidono di farsi seppellire insieme, vivi, per rimanere abbracciati in eterno. Malgrado il sotteso assenso del pastore, all'anziana coppia improvvisamente arriva un'enorme vincita in danaro e tutto viene sospeso. La decisione finale dei due è spiazzante, ma molto romantica e coerente con la loro concezione dell'equilibrio dell'universo. La morte è in fondo quasi sempre presente nelle pagine di Nilson, ma in veste di evoluzione più che in quella di fine, coerentemente alla natura dei suoi personaggi. I contadini, i predicatori, gli stupidi e i furbi, i vecchi e i giovani protagonisti di questi racconti sembrano usciti dalle favole antiche, e come personaggi di favola vengono descritti, tra fede e superstizione, tra fantasia e ignoranza, disegnati come archetipi e trattati come modelli universali. Uno per tutti Boulard, il protagonista di Un episodio a Parigi, bibliofilo sino alla follia, circondato di libri, appassionato solo di libri conservati senza neppure leggerli, tanto legato ai libri da volerli tenere oltre la morte. E quale momento migliore per conservarli se non il Giorno del Giudizio. Così nella mente di Boulard s'insinua un nuovo tormentone, legato al precedente: sapere quando verrà il Giorno del Giudizio e come, eventualmente, anticiparlo a proprio comodo, scrivendo l'ultimo libro, quello mancante, quello che forse determinerà la fine dei tempi, un elogio dell'avarizia. Ovviamente le cose non andranno come Boulard si era immaginato, ma è molto divertente seguire l'evoluzione dei suoi pensieri, arrivando al finale da favola che generosamente fa di quest'uomo, avaro e insensibile, una persona felice.
A cura di Wuz.it
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