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Bella la storia e bello l'intreccio che l'autore crea intorno ai suoi personaggi. Originale e spiritoso al punto giusto, il romanzo scorre abbastanza bene tranne qualche punto in cui il ritmo cala sensibilmente. Nel complesso, una bella lettura ed un finale che soddisfa. Una buona opera prima, direi.
Ho letto tutti i libri di Bartolomei e devo dire che anche questo mi ha soddisfatto molto. Forse meno divertente degli altri ma comunque originale, pungente e ricco di vicende che proiettano il lettore in situazioni vere, nei problemi reali di chi vive al sud e che si scontra quotidianamente con questa realtà. La scrittura è fluida, si legge velocemente ma porta a riflettere su temi importanti come l'amicizia (quella vera), il dare un senso alla propria vita, la voglia di mettersi in gioco, l'abbandono delle paure.
Tre ragazzi di quarant'anni: Diego, Claudio e Fausto, ai quali s'aggiunge il cinquantenne Sergio, sono accomunati da una vita che sta scivolando nella più grigia mediocrità. Per questa ragione decidono di acquistare un casale in campagna per trasformarlo in un agriturismo. I quattro dovranno però scontrarsi non solo con le inevitabili grane burocratiche ma anche con l'arrivo di un camorrista sui generis alla guida di una vecchia auto e pronto a domandar loro il pizzo. Un po' 'I soliti Ignoti', molta 'Armata Brancaleone' e tanta commedia all'Italiana; queste le solite basi sulle quali scivola lenta e soave la Giulia 1300 di Fabio Bartolomei, guidata con bravura e capacità di attrarre risate e riflessioni da parte di un autore che grazie alla pellicola recentemente diretta da Edoardo Leo e tratta da questo suo primo lavoro è riuscito finalmente a uscire dal piacevole cono d'ombra nel quale rischiava di rimanere invischiato. Il libro di Bartolomei, ben scritto e con una prose rapida e veloce, cattura l'attenzione grazie a battute che fanno sorridere e riflettere al tempo stesso, non rapendo di certo con la facile risata, ma aggiungendo una serie di osservazioni personali di ciascun personaggio. Il senso finale dello testo è al fine il senso stesso che avvolge la vita di uno, dieci, mille e un milione di teorici mediocri come i quattro protagonisti, ai quali è sin troppo semplice aggiungere anche il piccolo camorrista che domanda loro la protezione: il senso di chi per una volta, fosse anche una sola, desidera dare un calcio alla propria insipida esistenza senza dimenticarsi di rimanere con i piedi ben ancorati a terra.
Recensioni
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