La nostalgia felice

La Nothomb intimista, che racconta la sua infinita biografia riuscendo a farcela amare ogni volta e a farci identificare nelle sue vicende, a illuminarci con le sue riflessioni dolci-amare sui meccanismi insondabili della vita e, in questo romanzo, sui temi forti della perdita, della nostalgia e dello spaesamento. Meno cinica e caustica del suo solito, ma qui andava bene così.

Una Amelie inconsueta. Lettura leggera, dolce su temi tra l'altro molto forti. Assenza del suo amato cinismo. Ma man mano che procede il testo ecco la sua firma nella densità della semantica, delle osservazioni, delle riflessioni che trasmette al lettore. "Affascinante". Dimostra così che ha ancora tanto da raccontarci...

Finito. Mi sono commossa. L'incontro tra Amélie-chan e Nisio-shan mi ha toccato il cuore (io no sono per nulla nipponica nella mia manifestazione delle emozioni). Bellissime le descrizioni dei paesaggi, tra cui spicca quella suggestiva di ciò che resta di Fukushima. Tante riflessioni. Non ultima quella sulla differenza di significato tra il vuoto nipponico e quello europeo. Brava Nothomb!