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"Neurocapitalismo è un libro poderoso, che apre squarci nuovi e allo stesso tempo produce giusta sintesi su quella che ormai è una massa sterminata di letteratura sulle derive del capitalismo cognitivo." Su Carmilla, Giovanni Iozzoli a proposito di "Neurocapitalismo", di Giorgio Griziotti.
Giorgio Griziotti è un ingegnere delle comunicazioni che ha militato nei movimenti degli anni settanta. Da allora non ha abbandonato il lavoro autonomo di ricerca e un approccio critico alle tecnologie. È un hacker militante, dalla scrittura precisa e dal ragionamento rigoroso, à la Richard Stallman. Come il suo omologo americano si pone il problema di "smontare le scatole nere", ovvero di capire come le tecnologie funzionino, ma soprattutto come influiscano sui rapporti di classe. Perché laddove la tecnologia offre opportunità, impone anche un prezzo: un controllo sulle nostre vite, scansionate e analizzate dai mille device/app/bot/droni sempre più intrusivi. E un ipoteca sulle nostre esistenze, che grazie al trionfo dell'ideologia neoliberista e dell'imperativo della razionalità economica, sono sempre più condizionate dal capitalismo finanziario che è stato il principale beneficiario della "rivoluzione delle reti" iniziata meno di 50 anni fa, e che Giorgio Griziotti è un ingegnere delle comunicazioni che ha militato nei movimenti degli anni settanta. Da allora non ha abbandonato il lavoro autonomo di ricerca e un approccio critico alle tecnologie. È un hacker militante, dalla scrittura precisa e dal ragionamento rigoroso, à la Richard Stallman. Come il suo omologo americano si pone il problema di "smontare le scatole nere", ovvero di capire come le tecnologie funzionino, ma soprattutto come influiscano sui rapporti di classe. Perché laddove la tecnologia offre opportunità, impone anche un prezzo: un controllo sulle nostre vite, scansionate e analizzate dai mille device/app/bot/droni sempre più intrusivi. E un ipoteca sulle nostre esistenze, che grazie al trionfo dell'ideologia neoliberista e dell'imperativo della razionalità economica, sono sempre più condizionate dal capitalismo finanziario che è stato il principale beneficiario della "rivoluzione delle reti" iniziata meno di 50 anni fa, e che nell'ultimo ventennio ha sconvolto il mondo
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