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Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali» - Pino Aprile - copertina
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Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali»
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Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero «meridionali» - Pino Aprile - copertina
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Descrizione


Fratelli d'Italia... ma sarà poi vero? Perché, nel momento in cui ci si prepara a festeggiare i centocinquant'anni dall'Unità d'Italia, il conflitto tra Nord e Sud, fomentato da forze politiche che lo utilizzano spesso come una leva per catturare voti, pare aver superato il livello di guardia. Pino Aprile, pugliese doc, interviene con grande verve polemica in un dibattito dai toni sempre più accesi, per fare il punto su una situazione che si trascina da anni, ma che di recente sembra essersi radicata in uno scontro di difficile composizione. Percorrendo la storia di quella che per alcuni è conquista, per altri liberazione, l'autore porta alla luce una serie di fatti che, nella retorica dell'unificazione, sono stati volutamente rimossi e che aprono una nuova, interessante, a volte sconvolgente finestra nella facciata del trionfalismo nazionalistico. Terroni è un libro sul Sud e per il Sud, la cui conclusione è che, se centocinquant'anni non sono stati sufficienti a risolvere il problema, vuol dire che non si è voluto risolverlo. Come dice l'autore, le due Germanie, pur divise da una diversa visione del futuro, dalla Guerra Fredda e da un muro, in vent'anni sono tornate una. Perché da noi non è successo?
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Dettagli

2010
305 p., Rilegato
9788856612738

Valutazioni e recensioni

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mdr
Recensioni: 2/5

L'autore è mosso dal nobile fine di riabilitare il Sud e mostrare le cause (spesso rimosse) che stanno alla base dei suoi storici problemi, ma non rende un buon servizio. Per prima cosa nel tentativo di difendere il Sud cade in un opposto e rancoroso razzismo: i perfidi nordisti uccidono, stuprano e rubano, vivendo sulle spalle della parte più povera del Paese in un secolare e spietato progetto di sfruttamento. In secondo luogo i vari dati informazioni aneddoti non convincono della loro accuratezza anche perché molti (e ripetitivi), madornali, mai corredati da note (nel testo si accenna sveltamente alle fonti). Per finire è scritto in un insopportabile tono confidenziale, con un uso criminale della punteggiatura. Si salvano la passione e il lungo lavoro di documentazione a cui essa ha portato.

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lamberto
Recensioni: 2/5

Si dice che se il problema del Sud non è stato risolto in 150 anni non si sarebbe voluto risolverlo ... ma chi lo dovrebbe risolvere e come ? ... forse da parte meridionalista si pensa che tutti gli altri non del Sud dovrebbero andare lì e preparare tutto, con industrie, ditte e poi dire ... ecco fatto accomodatevi ! Qualcuno pensa che i problemi di tutte le altre regioni del Nord o del Centro siano stati risolti da altri, che le industrie e attività imprenditoriali del Centro Italia o del Nord-Est siano sorte con i soldi dei borbonici ? I soldi dei borbonici sono stati usati per costruire nel Sud una grande rete ferroviaria, stradale e scolastica, prima scarse o come le ferrovie quasi inesistenti, basti dire che ancora nel 1861 da Lecce all'estremo Nord dell'Abruzzo non c'era ancora un solo km di ferrovie in esercizio, nel 1865 si poteva andare da Brindisi a Londra in 47 ore ..., ci voleva di più per andare da Napoli a Brindisi in carrozza, diversi giorni, finché nel 1870 Campania e Puglia vennero completamente collegate ferroviariamente. La spesa per realizzare le grandi opere pubbliche nel Sud post risorgimentale fu molto superiore alle finanze borboniche incamerate .... e se avere portato ferrovie, strade e scuole nel Sud significa avere fatto del male al Sud ... si ha una visione un pò distorta oppure si finge di non capire per non ammettere i propri errori, essendo purtroppo il vittimismo uno dei grandi mali del Sud di ieri e speriamo non del domani. Con tutti gli auguri per il Sud.

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libero
Recensioni: 3/5

Uno dei punti deboli del libro è il fatto che praticamente non si parla mai degli altri stati pre-unitari, come se al Nord dell'Abruzzo fossero stati tutti piemontesi ... Come mai il Centro ed il Nord-Est, occupati ed espropriati come il Sud, hanno invece saputo superare i problemi e dopo il 1860 non hanno avuto scontri di bande di briganti da reprimere con l'esercito ? Forse il Sud del 1860 non era pronto per fare parte di uno stato costituzionale con economia liberale. Forse il Sud del 1860 con il suo primato di rapimenti a scopo di estorsione e restituzione a pezzi del rapito se i parenti non pagavano, era profondamente diverso dagli altri stati pre-unitari, dove il reato di rapimento era raro o inesistente.

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Conosci l'autore

Pino Aprile

Pino Aprile è uno scrittore italiano. Giornalista e scrittore, pugliese residente ai Castelli Romani, è stato vicedirettore di «Oggi» e direttore di «Gente». Per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all’inchiesta a puntate Viaggio nel Sud e al settimanale del Tg1, Tv7. È autore di diversi saggi, tra cui Il trionfo dell’apparenza (2007), Elogio dell’imbecille (2010), Elogio dell’errore (2011), tutti pubblicati da Piemme. Terroni, uscito nel 2010 e diventato un vero e proprio caso editoriale, e il successivo Giù al Sud (2012), hanno fatto di Aprile il giornalista «meridionalista» più seguito in Italia. Gli sono valsi molti premi, tra cui il Premio Carlo Levi nel 2010, il Rhegium Julii nello...

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