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È sostanzialmente un trattatello sulle tecniche di agricoltura, dal punto di vista etico e della convenienza per gli agricoltori italiani. Interessante le parti sui vari marchi (DOP ecc.) e alcuni dati sulla produzione, e perfettamente condivisibile l'impostazione complessiva, secondo cui l'agricoltura in Italia deve essere agricoltura di qualità e ha finalità diverse come la gestione del territorio italiano, fortemente antropizzato e instabile. Non c'è però assolutamente nessun contributo innovativo, e in particolare i capitoli sugli OGM sono del tutto inutili perché ci si limita a citare dei problemi (rese inferiori al previsto, impoverimento degli agricoltori, monopolio dell'alimentazione, malattie e parassiti resistenti, contaminazione da OGM ecc.) senza concretamente affrontarli. Ad esempio, non è chiaro se i costi di produzione diminuiscano davvero: si fa intendere di no citando i moltissimi problemi degli OGM, ma poi si parte dal presupposto che diminuiscano per dimostrare quali danni verrebbero e vengono dall'invasione di beni agricoli a basso costo, e la probabilità che di questa riduzione di costo traggano beneficio solo i monopolisti delle sementi (Monsanto ecc.). La parte sugli alimenti funzionali viene distinta da quella sugli OGM in modo poco chiaro; tutti gli altri argomenti sono del tutto marginali e trascurati, tanto da non aggiungere nulla alle conoscenze di chi legga i giornali. Se a questa impostazione confusionaria si aggiunge il burocratese spinto ("trattasi" a non finire), i mille refusi e in generale il confezionamento editoriale peggiore che abbia mai visto (persino la copertina si distrugge), l'apprendimento di quelle poche informazioni utili diventa assai poco piacevole.
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