L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non so... da un lato, questo libro, mi è piaciuto parecchio per la capacità della protagonista di andare oltre i limiti sociali imposti ma, dall'altro lato, proprio questo "eccedere" mi è sembrato qualcosa di già visto, già letto, nulla di realmente originale... Stucchevole, forse, questo sentirsi della protagonsita - tra le righe - sempre al di sopra delle situazioni... quasi bastasse farsi di coca, fare sesso liberamente con tutti/e per sentirsi superiore agli altri.. che sembra, annaspino nell'ovvio. A volte anche l'eccedere può essere molto banale....
Non è un capolavoro letterario ma ha il pregio di farsi divorare in fretta: innanzi tutto per la scorrevolezza del testo, appunto privo tanto di orpelli quanto di interiorità recondite; ma anche per il coinvolgimento attrattivo e insieme repulsivo che suscita la narrazione, e che fa desiderare a un tempo sia di non staccarsene che di farla finita in fretta. Ciò che attrae è la tumultuosa ma prodiga passionalità che anima incessantemente i comportamenti della protagonista narrante; mentre, almeno personalmente, io trovo questi stessi comportamenti spesso irritanti per la loro violenza, e alla lunga stucchevoli per la loro costante irrazionalità, tanto da ingenerarmi il fastidioso dubbio che l'autrice più che pentirsene se ne compiaccia.
Grazie a Natasha Radojcic sono riuscito a capire di più la caratteriologicità degli abitanti dei balcani, tramite le sue righe ho vagato dall' ex Jugoslavia a Cuba, agli Stati Uniti ad Atene. Interessante, meravigliosa, istrionica e mefistofelica la protagonista del libro,§Per chi ama il sub-mentale potrebbe far affiorare desideri e o pentimenti nascosti, occulti, qualcosa che non vorremmo dirci e non vorremmo confessare a "quasi" nessuno. A mio avviso è necessario accostarsi al romanzo (in parte biografico) sforzandosi di mettersi in gioco, e o di provare ad immedesimarsi in quel clima storico recente e in quell'impostazione familiare nella quale la protagonista del libro vive, cresce, evolve... ma sempre pensando, riflettendo e, credo, tuttora, alla ricerca di sè stessa, e di quel qualcosa così difficile da trattenere e addomesticare: l'equilibrio interiore e il complesso assioma di essere amati per ciò che realmente si è, indipendentemente da razza, religione, politica. Brava Radojcic, e ti prego, regalami presto nuove emozioni.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Papà è in parte zingaro, in parte austriaco, in parte serbo. Da lui ho ereditato gli occhi neri, i capelli color cioccolata, la pelle che al sole si abbronza, e l’amore per le lingue e le forme armoniose. Le zie dicono che ho ereditato anche la bocca; tutta d’oro e piena di promesse false.”
Di domicilio in domicilio, lucida e forte, capace di incassare i fendenti più duri inferti dal destino: sui binari di incontri malsani, voglia di provocare e di assaporare il pericolo, cadute degradanti e truci sconfitte trascorre la giovinezza di Sasa, la protagonista del funambolico romanzo di Natasha Radojcic.
Ribelle per natura e avvolta in uno spesso strato di inquietudine, altresì matura ben oltre i suoi quindici anni, Sasa si ritrova in un mondo totalmente estraneo, a dividerla dal quale vi è una distanza divenuta ormai incolmabile. Nata nei Balcani, nell’abbraccio di una Jugoslavia prossima allo smembramento e di un modello, quello socialista, del quale lei stessa rivela con disincanto e ironia limiti e contraddizioni, Sasa decide di fuggire.
E la sua vita si trasforma in una lotta estenuante e senza tregua, con se stessa prima di tutto e con il mondo circostante. Sasa sceglie infatti di condurre la propria vita ai margini della società, immergendosi volontariamente negli ambienti più degradati e ostili, fatti di alcool, droga e sesso quasi mai disinteressato e di una penetrante atmosfera di solitudine. Si lascia trasportare alla deriva da un’esistenza sbandata, alla ricerca di stordimento e inibizioni artificiali, pronta a reggere qualsiasi umiliazione pur di attenuare il dolore che la tormenta dentro. Un unico bagaglio non sarà da lei abbandonato: il ricordo dei rari momenti di dolcezza della sua vita, trascorsi con la madre, simbolo, per la giovane, di bellezza e perfezione e nello stesso tempo immagine di un’illusione precocemente infranta.
Sasa fugge e si divincola dal proprio passato, attraversa le esperienze più squallide e avvilenti, si scontra con la violenza dei sobborghi di grandi città, quali Atene e New York. Fugge la normalità, ma è proprio alla normalità che aspira. Il suo terribile viaggio all’interno dell’umanità più desolata ha portata universale e valenza liberatoria: solo sopravvivendo alle più atroci sofferenze e superando i confini della solitudine Sasa può riscattarsi dal fardello dei ricordi e da quello della sua diversità, riappropriandosi di se stessa e di una vita del tutto nuova.
Il ritmo incalzante della narrazione, la scrittura scarna, essenziale e di una franchezza disarmante fanno dell’esperienza di Sasa il paradigma del destino dei molti emarginati di oggi, che trascinano esistenze all’insegna dell’alienazione sociale e dello smarrimento nonché dell’inadeguatezza a inserirsi nell’universo dorato dei più fortunati. Dai Balcani a Cuba, dalla Grecia agli Stati Uniti: la drammatica vicenda di Sasa, sospinta senza sosta da un angolo all’altro del pianeta, rispecchia quella di tutti coloro che privati della propria casa e della propria patria sono costretti a vagare senza una meta precisa, alla disperata ricerca di un proprio posto nel mondo. I toni crudi e dissonanti del linguaggio, l’atmosfera allucinante e la magnetica urgenza espressiva, insieme a un tocco squisitamente ironico, richiamano le pennellate del più famoso quadro di Munch. Un urlo, soffocato nella protagonista, ma pronto a esplodere dalla penna della scrittrice. L’urlo della nostalgia per la Felicità, una felicità sconosciuta, che non si può trovare frugando nel passato e che non è possibile scorgere. Un urlo lacerante di fronte alla scoperta del solco incolmabile che riempie la vita di ognuno di noi e ci fa riscoprire condannati a un comune destino di solitudine e di assenze.
A cura di Wuz.it
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore