L'immortalità

“E mi chiedo che ho vissuto a fare questi anni, visto che non ho lasciato una sola traccia in nessuno! Che cosa è rimasto della mia vita? Niente”.
Agnes è uno dei personaggi più belli usciti - letteralmente - dalla penna di Kundera; una donna semplice che si pone domande complesse, descritta in modo affascinante. La sua vicenda, e quella del marito Paul e della sorella Laura, costituisce solo uno dei pezzi che compongono l’articolato puzzle che è questo libro. Racchiusa in una circolarità che abbraccia tutto il processo creativo di Kundera, la sua storia è intervallata da discussioni fra illustri personalità del passato e da profonde riflessioni riguardo la natura umana.
“L’immortalità” è un libro che pone interrogativi e che instilla dubbi, spesso lasciando che il lettore vaghi in cerca di risposte. In un alternarsi di realtà e illusione esso dispiega l’analisi di un sentimento, il rimpianto per un’occasione mancata e la complessità e la banalità della morte, senza mai risultare pedante o annoiare.
Questo incredibile mosaico corale procede sfiorando tutti i lati che compongono una vita cercando di definirne il senso e il valore: cosa rimarrà di me dopo che non sarò più? Cosa, di tutto ciò che ho vissuto, è stato importante?

di Martina Clerici
Si ringrazia il Master Booktelling