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Anno edizione: 2013
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Intrigante, nello stile del professore. Interessante l'apparato iconografico. Consigliato come quasi tutte le opere di Eco.
Ho letto un paio di capitoli, non sono riuscito a procedere oltre. Mi aspettavo una narrazione avvincente, invece trovo pesantezza, prolissità, un'apparato di riferimenti e citazioni ipertrofico e fastidioso. Grande delusione dall'autore de Il nome della Rosa e Il cimitero di Praga, autentici capolavori che ho amato e letto più volte,
Tu leggi e lui ti porta. Sensazione fantastica
Recensioni
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Perché comprare (o regalare, magari in vista del Natale, che quando meno te lo aspetti è già arrivato) Storia delle terre e dei luoghi leggendari, il nuovo saggio di Umberto Eco? Innanzitutto, perché si tratta di un libro bellissimo, riccamente confezionato, illustrato, curato. E non è poco. Un oggetto prezioso da riporre con cura in libreria o da esibire sul tavolino del salotto e sfogliare, di tanto in tanto, alla ricerca di una storia nuova, di una curiosità che ci era sfuggita. Ma ovviamente non è solo una questione puramente estetica e materiale. È un libro di Umberto Eco, e quindi andiamo sul sicuro. Infine, è un libro interessante, che affronta un tema davvero affascinante. Scritto con lo stile colto, raffinato ma divulgativo che caratterizza il grande maestro, è un saggio che si legge con grande piacere e che ci permette di spaziare agilmente all'interno di un patrimonio di conoscenza storica, filosofica, artistica molto vasto. Tutto è corredato da un apparato iconografico e antologico puntuale e preciso.
Storia delle terre e dei luoghi leggendari è un percorso tra terre e luoghi che in passato hanno creato e alimentato chimere, illusioni, utopie. Reali o meno, hanno dato vita a veri, più o meno consistenti, "flussi di credenze", e sono questi ultimi, secondo Eco, che vale la pena indagare.
Vediamo i punti affrontati da Eco. Si parte dalle prime riflessioni “scientifiche” sulla forma della terra. Già i presocratici con Parmenide e Pitagora ne avevano intuito la sfericità. E anche gli studiosi del Medioevo sapevano che la terra era una sfera. Da dove vengono tutte le leggende – tuttora persistenti - su un Medioevo buio e ignorante secondo il quale la terra era un disco piatto? Eco ci conduce in un viaggio interessante nella cartografia medievale e nella storia del pensiero religioso e laico per svelare l’origine di questa falsa credenza.
Importante il capitolo sulle terre della Bibbia. Pochi altri luoghi hanno alimentato curiosità come le terre bibliche. Nonostante la geografia biblica sia ben nota, ci sono alcuni luoghi che non sono rintracciabili e sprofondano nella leggenda. Dove si trova la città di Saba, luogo di provenienza della regina di Saba? È possibile ricostruire il Primo Tempio di Gerusalemme seguendo le descrizioni che ci offrono le Sacre Scritture? Da dove vengono i re Magi?
In definitiva, dove sta il confine tra interpretazione letterale e allegorica?
Dopo la Bibbia, Omero. La ricostruzione del viaggio di Ulisse e delle terre da lui attraversate ha stregato molti studiosi nel tempo. Poi, l’Oriente, che per secoli ha influenzato l’immaginario occidentale. I resoconti dei viaggiatori e degli esploratori (non ultimo il nostro Marco Polo) parlano di terre meravigliose, con paesaggi da favola, popolate da animali leggendari e creature mitiche. Conoscete la leggenda del Prete Gianni e della sua lettera? Che cosa c’è di vero dietro questa storia?
Tra le meraviglie dell’Oriente non dobbiamo dimenticare il paradiso terrestre, luogo alle origini del mondo in cui si viveva in uno stato di beatitudine e innocenza, la cui presenza è riscontrabile in molte religioni. Dall’isola di San Brandano all’America di Colombo, alla Palestina, all’Africa: molti sono i luoghi in cui è stato collocato geograficamente nel corso dei secoli. E ricordiamo anche il sogno di una terra migliore, un Eden laico, quale l’Eldorado.
Tra tutte le terre leggendarie, Atlantide è senza dubbio quella che più ha sollecitato la fantasia di filosofi e scienziati. Già Platone ce ne parla come di un’isola oltre le Colonne d’Ercole, sulla quale si era formata una grande potenza poi estinta da catastrofici eventi naturali. Inutile dire con quale potenza il racconto di Platone ha influenzato i posteri, e il mito di Atlantide e di una civiltà sommersa si è legato nel tempo anche ad altre leggende e credenze.
Anche l’estremo Nord ha ispirato il mito di terre leggendarie come Thule e Iperborea.
Eco si sofferma ampiamente anche sulla leggenda di Re Artù, sul regno di Avalon, ci racconta la storia della rocca degli Assassini del Veglio della Montagna, del paese di Cuccagna, delle isole di Utopia, dell’isola di Salomone e della terra australe, del misterioso regno sotterraneo di Agarttha. E noi lo seguiamo con piacere in questo viaggio ai confini del mondo perché il suo racconto è vivace, non stanca mai e non smette di suscitare curiosità.
L’ultimo capitolo è dedicato a una veloce incursione negli infiniti luoghi romanzeschi – che pur non essendo mai esistiti, o essendo un amalgama di realtà e invenzione, fanno parte di un altro mondo: quello della nostra immaginazione - che hanno affascinato scrittori e lettori di ogni epoca. Da Ventimila leghe sotto i mari a Alice nel paese delle meraviglie, dai Viaggi di Gulliver al Deserto dei Tartari, fino alle terre di Tolkien: sono luoghi in cui scrittori e lettori hanno proiettato sogni e incubi, luoghi in cui per un po’ anche noi abbiamo abitato e viaggiato.
"E anche chi non crede all'esistenza del paradiso, sia quello terrestre che quello celeste, se guarda l'immagine della "candida rosa" di Doré, e legge il testo dantesco che essa illustra, capisce che quella visione fa parte in modo veritiero della realtà del nostro immaginario".
A cura di Wuz.it
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