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Quest'anno -2010- ricorre il sessantesimo anniversario della pubblicazione ,a cura di Strasser e dell'Archivio Husserl di Lovanio,di quell'edizione tedesca delle "Meditazioni cartesiane" che il filosofo di Prossnitz non riuscì a vedere.Non casualmente l'edizione dell'opera completa di Husserl prese avvio con questo titolo:in esso,il solipsismo metodologico,cartesiano,diventa "la via,la verità e la vita" di un nuovo,rivoluzionario soggetto,non più quello della metafisica idealistica classica giustapposto ad un altrettanto astratta oggettività -vedi anche Kant,secondo Husserl- bensì la "soggettività trascendentale" che,attraverso la 'riduzione fenomenologica', segna la prima tappa della costituzione dell'egologia trascendentale e,contestualmente, della"costituzione", oggettiva perché idealistica,quindi assolutamente veritativa, del "reale"(inteso oramai non più come 'trascendenza',come 'cosa in sé' inconoscibile,bensi quale contenuto di coscienza,realtà immanente all'io,'fenomeno' che non é apparenza,bensì autentica,auto-evidente auto-manifestatività dell'oggetto) che da ultimo,quale approdo supremo,apre al riconoscimento -quasi hegeliano,da "Fenomenologia dello Spirito" che instancabilmente passa dalla consapevolezza astratta della 'certezza' dell'io alla sua diffusione entro le maglie dell'essere al fine di diventare 'verità'-dell'Altro su basi entropatiche e analogiche. In questo modo,l'inter-soggettività -la cui onnipervasività lungo l'intero itinerario husserliano è stata magistralmente mostrata nei tre volumi dell' "Husserliana" curati da Iso Kern negli anni Settanta- diviene la nuova frontiera cui approda da ultimo la riduzione fenomenologica:eccellente viatico verso l'apertura dialogica e comunicativa tra uomini ispirati razionalmente e messaggio contro quella "barbarie del letterale" che anche un autore per molti aspetti lontano da Husserl come Th.Adorno riteneva essere la priorità 'polemica' -nonché 'politica'- del nostro tempo
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