Vicolo Cannery

Come sempre, Steinbeck riesce a infondere umanità, e in questo universo periferico di losers lo fa imbastendo la narrazione con appassionato distacco e cinica leggerezza. Nonostante ciò, e a parte qualche situazione al limite tra il divertito e l'amaro, il romanzo non mi ha particolarmente coinvolto.

si chiude il libro con una specie di tristezza, per essersi separati troppo presto da personaggi con cui si vorrebbe continuare a condividere dei momenti. Si ha l'impressione di essere stati vicini a loro, di essergli diventati amici. Perchè è la loro umanità a coinvolgere, a farli simili a noi, senza veli nè prosopopee, con le loro amabili debolezze. Non sono tipi da grandi discorsi, ma quanta saggezza nella loro semplicità. Sono, nell'intimo, whitmaniani: sanno che, al fondo delle cose, il mondo va bene così, al di là di tutto ciò che non incontra le nostre aspettative. Sono animi generosi, combinaguai, fanno errori e sciocchezze, ma sempre per assecondare un impulso di bontà, genuino e disinteressato. Personaggi tipici di un quartiere americano di inizio secolo, quasi macchiette, come ce n'erano una volta, quando il quartiere lo si viveva, e non si passavano le sere a casa a istupidirsi di tv. Da parte del narratore, un potente amore per l'umanità; non più lo sguardo corrucciato, schifato sull'uomo, tipico del moralista, ma carico di simpatia e partecipazione, anche se del genere di chi guarda alla vita sempre un passo indietro rispetto agli altri. Uno sguardo fresco, infantile, che si sofferma sulle cose più semplici (la luce del cielo prima dell'alba, le coppie che passeggiano sulla spiaggia, le merci dietro un a vetrina colorata) con affettuosa meraviglia e gratitudine. Uno sguardo al quale il mondo appare come il fondale del mare, quando l'acqua è bassa, con tutte le sue creature meravigliose e delicate: prodigioso, avvolto della radiosità del miracolo... guglielmo aprile

Non è paragonabile ai grandi capolavori di Steinbeck ma è un libro bellissimo che trasuda umanità da ogni pagina. Non riesco a non dargli il massimo... Leggetelo.