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scheda di Castelnuovo, E., L'Indice 1996, n. 7
Grazie alle cure di Irving Lavin, che di Panofsky è successore all'Institute for Advanced Study di Princeton, escono in volume tre saggi di Erwin Panofsky che in varia maniera abbordano il problema dello stile. Si tratta di due scritti già noti al pubblico italiano, quello sui precedenti della calandra della Rolls Royce (pubblicato nel 1990 da Allemandi) e quello sul film. A questi se ne aggiunge un terzo rimasto inedito: il testo di una conferenza sul barocco risalente al 1935.Questo volume esce in Italia più o meno nello stesso momento in cui la Nuova Italia ripubblica - con una prefazione di Patrizio Ghelardi - "Idea", che fu la prima opera di Panofsky tradotta in italiano, mentre è imminente l'uscita, in una nuova collocazione editoriale, la collana "Studio" di Einaudi, di un altro libro mitico di Panofsky, "Il significato nelle arti visive", uscito agli inizi degli anni sessanta nei "Saggi". Si aggiunga che da poco è uscita in Francia una traduzione di Imago Pietatis, un bellissimo scritto degli anni venti rimasto sinora confinato nelle pagine di uno Jahrbuch tedesco, e che è stata finalmente tradotta in inglese "La prospettiva come forma simbolica", che da noi circola ormai da decenni grazie a Marisa Dalai e a Guido Neri e alla casa editrice Feltrinelli. A pochi anni dal centenario della nascita di Panofsky, celebrata con colloqui e simposi a Princeton e ad Amburgo, questa ripresa di interesse è significativa e di buon auspicio, visto che le polemiche antipanofskiane che per anni hanno imperversato in Inghilterra e negli Stati Uniti hanno rivelato una tenuta un po' tenue e una ben scarsa virtù propositiva. Si avverta anche che il moltiplicarsi delle traduzioni di Panofsky contribuirà a farlo uscire da quel ghetto esclusivamente iconologico in cui alcuni suoi zelatori l'avevano rinchiuso. Utile a questo fine l'aver incluso come postfazione ai "Tre saggi sullo Stile" il bel profilo biografico che di Panofsky aveva dato William S. Heckscher nel 1969.
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