La formula del professore

Una storia di vera amicizia narrata con semplicità e tatto dalla bravissima Yoko Ogawa, che ci introduce nel mondo ovattato del professore, della governante e suo figlio. In seguito a un incidente, il professore soffre di un disturbo della memoria a breve termine, per cui conserva ricordi dei nuovi eventi per circa ottanta minuti. Questa particolare condizione lo isola nel suo mondo fatto di problemi matematici e foglietti attaccati sui vestiti per cercare di ricordare le cose più urgenti. Con dolcezza e pazienza la governante riuscirà ad entrare in questo mondo, adattandosi al linguaggio dei numeri che caratterizza il professore. Entrerà in questo piccolo mondo anche il figlio ragazzino della governante, che secondo il professore non può essere lasciato solo mentre la madre lavora. Nessuno dei personaggi ha un nome, solo il ragazzino ha il soprannome Ruto, perché la sua testa ricorda la forma della radice quadrata. Ruto crea un legame speciale con il professore, che lo riempie di attenzioni e sembra ricordarsi di lui anche quando non dovrebbe essere possibile, come a voler dire che un affetto profondo può essere un vero miracolo.