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Perché le nazioni falliscono. Alle origini di potenza, prosperità, e povertà
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Perché le nazioni falliscono. Alle origini di potenza, prosperità, e povertà - Daron Acemoglu,James A. Robinson - copertina
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Perché le nazioni falliscono. Alle origini di potenza, prosperità, e povertà

Descrizione

Dai vincitori del Premio Nobel per l'economia 2024 Daron Acemoglu e James A. Robinson.

Per la scienza sociale è la madre di tutte le domande: perché ci sono paesi che diventano ricchi e paesi che restano poveri?


Per quale ragione nel mondo convivono prosperità e indigenza? Alcuni si soffermano sul clima e sulla geografia. Ma il caso del Botswana, che cresce a ritmi vertiginosi mentre paesi africani vicini, come Zimbabwe, Congo e Sierra Leone, subiscono miserie e violenze, smentisce questa interpretazione. Altri chiamano in causa la cultura. Ma allora come si spiegano le enormi differenze tra il Nord e il Sud della Corea? E che dire di Nogales, Arizona, che ha un reddito prò capite tre volte più alto di Nogales, Sonora, città gemella messicana? Le origini di prosperità e povertà risiedono nelle istituzioni politiche ed economiche che le nazioni si danno. Ce lo dimostrano Daron Acemoglu e James A. Robinson, accompagnandoci in un emozionante viaggio nella storia universale, di civiltà in civiltà, di rivoluzione in rivoluzione. Dall'Impero romano alla Venezia medievale, dagli inca e i maya, distrutti dal colonialismo spagnolo, al devastante impatto della tratta degli schiavi sull'Africa tribale, dalla Cina assolutista delle dinastie Ming e Qing al nuovo assolutismo di Mao Zedong, dall'Impero ottomano alle autocrazie mediorientali, le élite dominanti preferiscono difendere i propri privilegi ed estrarre risorse dalla società che avviare un percorso di benessere per tutti.
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Dettagli

2013
14 marzo 2013
527 p., ill. , Brossura
9788842818731

Valutazioni e recensioni

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db17_
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Libro interessante

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Cartopardo
Recensioni: 4/5

Un'analisi meritoria per capire la storia moderna e contemporanea, ma forzata per il passato dove domina ancora la teoria di Diamond. Difficile individuare un preciso spartiacque fra regimi estrattivi e inclusivi. Difficile accettare che i regimi estrattivi siano i soli destinati a crollare se questo accade dopo secoli come nel caso dell'Impero Romano. Sembra ci sia inoltre un pregiudizio culturale nell'accettare che la crescita e la libertà economica possano essere sostanzialmente disgiunte dalle istituzioni liberali e democratiche, come sta accadendo in Cina.

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Francesco Mambretti
Recensioni: 1/5

Nel retro di copertina Jared Diamond sostiene che si tratta di un grande libro, ma non lo è affatto. È un saggio mediocre e presuntuoso, che pretende di essere risolutivo sulla comprensione delle cause degli squilibri di sviluppo. Questi non dipenderebbero da differenze biogeografiche o culturali, ma dall'esistenza di istituzioni inclusive piuttosto che estrattive. A parte l'uso improprio del termine "estrattive" (avrei detto "predatorie"), è facile convenire con gli autori sull'importanza della democrazia. Siamo tutti d'accordo che quando il potere è nelle mani di élite parassite ci sono ben poche possibilità di sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale (vedi Italia dei nostri giorni). Il problema è però comprendere perché le istituzioni inclusive si siano affermate in un posto piuttosto che in un altro, in sostanza in Inghilterra e in Nordamerica, piuttosto che in Asia, in Africa o nell'America tropicale. L'unica risposta che gli autori forniscono è che la storia succede per caso (parlano di contingenza della storia). Basterebbero quindi piccole divergenze perché le direzioni di sviluppo si bipartiscano, con esiti magari opposti. Anche su questo siamo tutti d'accordo, per quanto il tema della casualità della storia meriterebbe riflessioni di ben altro spessore. Sì, la storia succede per caso, ma i paesi tropicali sono poveri e quelli temperati sono ricchi, almeno nella storia moderna (ma in realtà fin da prima). La casualità della storia esclude da un bel pezzo gli spazi tropicali e anche quelli subtropicali. C'è evidentemente una ragione geografica. Gli esempi tipo Nogales non funzionano, perché gli epicentri degli Stati Uniti non stanno a Nogales Arizona. Il Messico è un disastro, gli Stati Uniti se la cavano e coinvolgono anche la loro Nogales. Gli autori sono ignoranti in geografia e forzano la realtà per tentare di dimostrare tesi insostenibili e superficiali. Diamond sottoscrive recensioni entusiastiche, incassa e sorride.

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Conosci l'autore

Daron Acemoglu

1967, Istanbul

Daron Acemoglu è un economista e professore turco naturalizzato statunitense, vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 2024. Specializzato nella ricerca sulle origini storiche della prosperità e della povertà e sugli effetti delle nuove tecnologie sulla crescita economica, l’occupazione e la disuguaglianza, è considetaro tra i dieci economisti più citati al mondo.Dopo aver vinto nel 2005 la John Bates Clark Medal, nel 2024 si aggiudica il Premio Nobel per l'economia insieme a Simon Johnson e James A. Robinson, con la seguente motivazione «per gli studi sulla formazione delle istituzioni e il loro impatto sulla prosperità».Tra i titoli pubblicati in Italia, La strettoia. Come le nazioni possono essere libere (Il Saggiatore,...

James A. Robinson

1960

James Alan Robinson è un economista britannico, vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 2024. Ha insegnato ad Harvard, Berkeley e Melbourne. È stato inoltre direttore dell'Istituto Pearson per lo studio e la risoluzione dei conflitti globali presso la Harris School. Studia in particolare ciò che rende i paesi diversi, concentrandosi sulle istituzioni economiche e politiche sottostanti che portano alcuni alla prosperità e altri al conflitto.Nel 2024 vince insieme a insieme a Daron Acemoglu e a Simon Johnson, il Premio Nobel per l'economia, con la seguente motivazione: «per gli studi su come le istituzioni si formano e impattano sulla prosperità».Tra i suoi titoli pubblicati in Italia, Perché le nazioni falliscono. Alle origini di potenza,...

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