Ho il cancro e non ho l'abito adatto

Penso che non si debba leggere il libro pretendendo troppo. Tutto sommato lascia alcuni spunti interessanti/simpatici, senza essere troppo speciale o pretenzioso. Forse chi ha avuto la stessa esperienza lo apprezzerà di più..

La sola parola "cancro" trasmette emozione. Paura. Disperazione. Senso di impotenza. Ti fa contare i giorni in un conto "alla rovescia", ti fa dire: domani potrebbe essere l'ultimo. Penso che l'autrice lo abbia scritto "dentro di sè" nel periodo della malattia, per tenere un diario di bordo, dettato dalla disperazione, di un periodo che avrebbe voluto cancellare: invece ha la fortuna di poter rileggere, e comunicare ad altri, dopo tempo, le sue parole, le sue emozioni... Non a tutti è concessa tale fortuna...

Ho letto le poche righe della prefazione e già trovo il libro interessante. Ho avuto modo di vedere i commenti lasciati da altri lettori e no. Credo che per capire la profondità dell'argomento, bisogna esserci passati. Io, per fortuna, personalmente, non ci sono passata. Anche se ho perso, silenziosamente, 2 zii a cui ero legata. Uno in particolare, che si è lasciato andare devastato dal male perchè abbandonato dalla moglie amata (la mia zia materna che ci ha lasciato per un'ischemia cerebrale fulminante). Bisogna leggere nelle righe i sentimenti provati da Cristina, sopravvissuta e vincente.