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Montanelli ci insegna che bisogna vivere con una "regola morale di comportamento" sia nei rapporti privati che in quelli professionali; Montanelli diceva che la politica dovrebbe avere più senso dello stato al di là degli schieramenti; ditemi voi se questi sono argomenti perdenti o se al contrario sono argomenti tutt'ora da prendere in considerazione; il pensiero montanelliano è un codice d'onore e una regola morale di comportamento ed è individuale, non si può insegnare..o ce l'hai o no!
Ho letto con molto interesse il bel libro di Paolo Avanti ed Alessandro Frigerio intitolato "A cercar la bella destra. I ragazzi di Montanelli" (Mursia editore). Questo testo è secondo me molto importante non solo perché salva dall'oblio la generazione degli aderenti a "Controcorrente giovani", la nota e combattiva associazione nata intorno a Il Giornale nel 1987. Ma soprattutto perché offre l'occasione di ricordare quello che la destra ha rappresentato e rappresenta per coloro i quali non hanno mai trovato un reale equivalente politico in campo nazionale. Una destra, come scrisse più tardi Montanelli dalle colonne del Corriere della sera, che è semplicemente "l'altra destra, quella che non vince mai, e che appunto per questo rimane regolarmente l'altra. Ma sempre più persuaso che, senza questo altro liberalismo, l'Italia non sarà mai né una democrazia né una nazione". Avranno fallito i giovani di allora nella ricerca di questo "altro" liberalismo? Può darsi. Ma non c’è da dolersene. Dopo tutto era lo stesso Indro a ricordare con orgoglio il motto degli hidalgos spagnoli: "La sconfitta è il blasone della anime nobili". Girolamo Lazoppina
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