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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Collana per giallisti. Si lasciano leggere. Ottimi autori
Bella raccolta della Sellerio che mette insieme i suoi giallisti per dei racconti brevi ambientati a Natale. Recami e Malvaldi i migliori, la Pastor mi è sembrata totalmente fuori contesto. Ad ogni modo una piacevole lettura.
Raccolta senza infamia e senza lode. I racconti non sono male (ed eterogenei per stile), ma il giallo è solo nel titolo, titolo fuorviante in quanto, appunto, il vero leitmotiv non è il giallo, ma il periodo in cui si svolgono.
Recensioni
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È raro trovare un'antologia di racconti di autori così stilisticamente diversi ben amalgamata come questa. Se fosse un film potrebbe essere uno di quei capolavori a episodi che il cinema italiano ha generato tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Ogni scrittore ha dato del Natale - il filo rosso che cuce la raccolta - una visione coerente con la produzione letteraria personale. Ognuno ha scelto i propri protagonisti per raccontarli - attraverso una storia legata al Natale - nel loro privato, mettendone in rilievo debolezze e forza, gusti e passioni, simpatie e antipatie.
Ecco dunque il contesto provinciale degli anziani frequentatori del BarLume di Pineta - che Marco Malvaldi ci ha già presentato altre volte -, fare da scenario a una vicenda natalizia molto toscana: più che un giallo una rivolta popolare.
Intanto Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón, gli ispettori amatissimi dai lettori di Alicia Giménez-Bartlett, sono alle prese con un'inchiesta per omicidio che si apre e si chiude nella notte della vigilia e che vede tra gli inquisiti uno scalcagnato Babbo Natale.
Santo Piazzese racconta un episodio della vita di Lorenzo La Marca, protagonista dei suoi gialli, legato a un particolare Natale: quello in cui, oltre a stabilire di andare a vivere con la fidanzata Michelle (se a casa di lui o di lei non si sa), grazie al racconto appassionato di un amico, uno "sbirro siciliano", decide di cambiare marca di whisky.
Saliamo le scale di una classica casa di ringhiera milanese (non a caso titolo del primo romanzo della serie) con Francesco Recami. Un nonno - il "suo" Amedeo Consonni -, un mitra giocattolo, il nipotino che per gioco bussa alle porte dei vicini con fare minaccioso e spara raffiche, faranno uscire un po' di scheletri dagli armadi dei vari appartamenti.
Con Carlo Flamigni scivoliamo in un dramma: cosa può accadere se un delinquente sfruttatore esce dal carcere prima del previsto e decide di riprendersi Karolina, la donna russa che aveva obbligato a prostituirsi e che nel frattempo si è sposata con un italiano e ha avuto un bimbo? Entrando in gioco il romagnolo Primo Casadei e la sua famiglia allargata tutto finirà in un bel cenone cucinato alla moglie cinese Maria, ma il vero mistero finale sarà lo stupefacente menù.
Grazie a Gian Mauro Costa abbiamo uno spaccato dei festeggiamenti a Palermo, entrando con lui nella bottega da radiotecnico di Enzo Baiamonte, un modesto "investigatore" al dettaglio. Sembra tutto estremamente normale, pacifico, e invece nelle stanze dei palazzi siciliani, tra la tombola e il presepe, si nasconde un mistero.
Chiude la raccolta Ben Pastor (Maria Verbena Volpi, italiana di nascita ma americana di fatto) con un racconto che apre una finestra internazionale e storica grazie al suo protagonista il colonnello della Wehrmacht Martin Bora. Se vogliamo essere sinceri, l'unica nota un po' stonata (non per la qualità del testo bensì per lo spirito che lo anima) dell'antologia, ma anche un tassello in più per conoscere meglio l'ufficiale creato dalla scrittrice, alto grado dell'esercito nazista dilaniato dal dubbio ma fedele al governo.
A cura di Wuz.it
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