Non ci sono

Il tema principale trattato in questo romanzo è la salute mentale, un argomento delicato, insolito, che si poteva esplorare in modo esaustivo anziché inserirci a forza un pseudo giallo. I protagonisti sono: una giovane donna Leo “Pelucchia” e un giovane uomo Simon “Cavoletto”, entrambi con infanzie difficili e orfani di madre, si incontrano a Bruxelles, si innamorano, vanno a convivere. Lui un grafico con manie di grandezza all’improvviso va fuori di testa, lei un’aspirante regista fa la commessa in un negozio premaman con ambizioni da scrittrice e indole da crocerossina. Dopo i primi capitoli si capisce subito che uno dei personaggi sta commettendo un reato anche se la conclusione delle sue azioni verrà svelata solo alla fine. I numerosi flashback cercano di dare ritmo alla narrazione invece creano confusione, risultano prolissi e troppo descrittivi negli aspetti personali e intimi dei protagonisti, con eccessiva e inutile dovizia di particolari. Da amante degli animali non avrei mai lasciato una gatta terrorizzata alla mercé di un paranoico con ossessioni persecutorie; ora quando vedo un felino mi vengono in mente le torture inflitte alla micia del libro. Avrei preferito che l'autrice si fosse dedicata solo all’aspetto delle problematiche della psicosi piuttosto che mescolare i due generi con un risultato discutibile.

Un libro sulla malattia mentale ma con la tensione di un thriller. L a storia di un legame di coppia che crolla a causa della caduta nel baratro della psicosi di uno dei due componenti. L'analisi di come l'insinuarsi di questa malattia riesca a minare anche le più granitiche certezze e a cambiare totalmente il rapporto con il mondo esterno. Scritto molto bene, lungo ma mai noioso, il libro scorre e ti assorbe totalmente.