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Il libro è la storia di un adolescente estraneo al mondo che lo circonda, un giovane che non sa stare al gioco della seduzione, della festa perenne, delle vacanze, e che si oppone passivamente, ma con tutte le sue forze, all’obbligo della felicità.
«Victor Jestin dimostra un’incredibile maestria letteraria. Breve, spietato, riuscito: un libro da vero scrittore». - Livres Hebdo
«Un romanzo d'esordio che mostra uno stile di scrittura maturo e consapevole. Uno stile che non ricerca i facili esercizi di stile, né punta a mettersi in mostra con giochi linguistici: la scrittura è scarna, quasi essenziale, e proprio per questo riesce a restituire perfettamente il senso di oppressione del protagonista» - Erika Pomella, il Giornale
«A venticinque anni Victor Jestin firma un esordio letterario sconvolgente». - Elle
«Un autore così giovane, che riesce a creare una storia così potente, merita tutta la nostra attenzione». - Lire
Oscar è morto perché l’ho guardato morire senza muovere un dito. È morto strangolato dalle corde di un’altalena”. Così comincia questo breve e intenso romanzo che racconta l’ultimo giorno di Léonard, diciassette anni, in un campeggio delle Landes oppresso dalla canicola. Un comportamento irreparabile che lui per primo non sa spiegarsi. Rimanere immobili è la stessa cosa che uccidere? In preda al panico, sotterra il corpo nella spiaggia. Il giorno dopo, mentre si aspetta di essere scoperto da un momento all’altro, conosce una ragazza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non c'è nulla di questo libro che mi sia piaciuto. L'idea di fondo era buona: se accade una tragedia la colpa è nostra solo se ne siamo la causa o anche se non abbiamo fatto nulla per evitarla pur avendone il potere? Ma la storia poi vira su tutt'altro ed infila in una manciata di pagine ogni argomento possibile ed immaginabile. Non riuscendo ad approfondirne nemmeno uno. Il protagonista poi mi ha dato sui nervi.
Caldo è un racconto che comprime il lettore, incastrato tra il senso di colpa del protagonista, la sua inadeguatezza a vivere, la sua chiusura e l’afa, la salsedine e la sabbia che, di ritorno dalla spiaggia, ci ritroviamo dappertutto. L’unione di tutto questo è abbastanza ansiogeno, lo ammetto, ma l’intento del giovane scrittore è riuscito benissimo: chi legge soffre insieme al protagonista. È un libro incomodo, ma anche ipnotico, che ci regala lo spaccato del mondo di un ragazzo diverso ma uguale a tanti altri.
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