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Un romanzo da leggere con la lentezza con cui viene narrato: una parola alla volta, come in una confessione religiosa. Una storia che in qualche modo ci riguarda tutti e che, mostrandoci per quello che siamo, ci offre l'unica possibilità di salvezza: ammettere – per amare o tentare di correggere – la nostra natura imperfetta.
«Cuomo, narratore acuto e ironico, crea personaggi indimenticabili, ritratti così nitidi da sembrare fotografie» – Corriere del Veneto
«Cuomo ha una capacità sottile e lucida di osservare senza retorica, non forzando le barriere sentimentali ma evidenziando le ombre emotive, le frontiere delle anime, cogliendone gli strappi» – Avvenire
«In quest'universo chiuso e claustrofobico, nero nel finale, si vedono gli effetti, per il condominio-narratore e probabilmente per l'autore, di un errore fatale: "imitare l'amore degli altri", perdendo quello per sé stessi» - Alessandro Beretta, la Lettura
Le nostre case ci osservano. Ascoltano, ricordano. Percepiscono anche pensieri ed emozioni per le vibrazioni dei corpi sul pavimento, la pressione delle dita sui mobili, gli sguardi davanti a uno specchio. E, certe volte, le case raccontano. Dalla nebbia della periferia di Mestre, come in un flusso di coscienza, in una rivelazione privata, emerge la voce di questo palazzo di tre piani che ci confessa le abitudini di chi lo abita. Uno sguardo lucido, impietoso, sui sette appartamenti e sulle famiglie, le coppie, sui singoli individui mostrati soltanto per ciò che nascondono oltre pareti e porte chiuse: manie, vizi, debolezze, fragilità, deviazioni e segreti occultati. Un documentario letterario nero eppure leggero. Un distillato poetico dei guai e dei guasti, delle colpe degli inquilini che degenerano in atteggiamenti di squilibrio e oscenità, in collisioni violente e passioni eccessive. Il lettore gode della seducente occasione di spiare nelle case degli altri. E, con la cadenza ritmica del miglior pettegolezzo, anche il condominio cede a una natura quasi umana, lasciandosi andare al giudizio, esprimendo opinioni con tono sentimentale mentre ci descrive chi lo popola in un affresco intimo dell'umanità e dei suoi peccati capitali. Uomini e donne così lontani eppure così vicini alla colonia di topi che vivono nel sotterraneo e che, per una misteriosa ragione, penetrano nelle abitazioni di notte, si addossano ai loro corpi addormentati. Un romanzo da leggere con la lentezza con cui viene narrato: una parola alla volta, come in una confessione religiosa. Una storia che in qualche modo ci riguarda tutti e che, mostrandoci per quello che siamo, ci offre l'unica possibilità di salvezza: ammettere – per amare o tentare di correggere – la nostra natura imperfetta.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il romanzo racconta la storia parallela, e spesso incrociata, dei coinquilini in un condominio nella periferia di Mestre. Tutte le storie sono al limite, esagerate, quasi grottesche, per i vizi, la manie, paranoie dei protagonisti. Non ho amato la scelta di infarcire questo libro di sole storie al limite, e credo che per Cuomo sia stato un esperimento mal riuscito: è un compito arduo per uno scrittore, deve essere in grado di delineare i personaggi in modo profondo e verosimile. Ritengo che Cuomo non ci sia riuscito. Do tre stelle perché tutto sommato si legge in modo scorrevole, se non si hanno aspettative troppo alte.
Notevole scoperta. La caratterizzazione dei personaggi è molto dettagliata. Libro da leggere assolutamente se anche voi avete dei vicini un pò strani. Segreti e vizi in un piccolo condominio di sette famiglie
I libri di Massimo Cuomo possono sembrare semplici, inoffensivi, quasi delle favole metropolitane, ma questo libro, ancor più del poetico Piccola osteria senza parole, sa essere invece spietato, crudo, non realistico (almeno alla luce del sole) ma molto reale nelle sue analisi introspettive. Se ognuno di noi dentro ha delle piccole perversioni, per non dire delle storture o dei profili "mostruosi", questo ne è l'inventario, il bestiario, in versione romanzata. Un talento letterario sempre in evoluzione.
Recensioni
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