The heir

Avrei potuto farne a meno. Storia banalissima e insulsa. Non mi è piaciuto nulla, la protagonista è fastidiosa (forse più di quella della serie precedente),

Ho iniziato questa seconda parte della serie sapendo che sarebbe stato tutto diverso, sapevo che avrei sentito la mancanza di America e Maxon nonostante sapessi che li avrei rivisti, soprattutto nella prima parte ho ripensato molto alla loro storia che, per me, rimarrà insuperabile. Sono stati belli i riferimenti ai libri passati così come è stato altrettanto bello poter vedere Marlee, Lucy, May, Aspen e Carter ma è stato comunque tutto diverso. È diversa Eadlyn che è testarda e determinata quanto la madre ma è anche pronta a lavorare sodo per il suo popolo come il madre, è diversa la sua selezione, è diverso il momento storico in cui si trova Illéa. Forse perché la ferita della fine della storia di America e Maxon era ancora aperta ho fatto fatica ad entrare nella storia, Eadlyn non so ancora dire se mi sia piaciuta, ho fatto sicuramente fatica a capirla ma nel finale mi è piaciuta molto e sono felice di vedere quello che farà in futuro. Per quanto riguarda i 35 ragazzi al momento credo che per la maggior parte del libro non ci sia stato nessuno che abbia proprio bucato le pagine (almeno per quanto mi riguarda) ma nell’ultima parte posso dire di star cominciando a tifare per qualcuno e sono curiosa di vedere cosa succederà ora in The Crown. Il finale comunque non si supera, Ahren ti prenderei a a testate, posso capirti eh però così noooo! Ora voglio vedere se tornerà, cosa farà, disgraziato! America e Maxon mi hanno dimostrato che, come sempre, come loro nessuno mai.

Primo volume di una duologia sequel della trilogia di The Selection, The Heir è un libro che presenta alcune delle debolezze della trilogia principale lasciandole inalterate, come ad esempio la scarsa originalità e le scarne descrizioni di ambienti e personaggi secondari, e ne peggiora altre, come il motivo di questa seconda selezione; se nella trilogia esisteva un motivo di fondo plausibile per cui questa competizione veniva svolta, in questo caso la sua giustificazione è tirata per i capelli e molto più inverosimile. A queste pecche se ne aggiungono altre, ossia l'incoerenza delle azioni di alcuni personaggi in relazione a quanto accaduto nell'ultimo volume della trilogia (ed essendo un seguito questa è una pecca di una certa importanza) e una protagonista dal carattere piuttosto fastidioso che, sia al momento della decisione di compiere questa nuova selezione sia successivamente, non risulta in linea con le sue stesse convinzioni espresse in precedenza. Insomma, questo romanzo risulta piuttosto deludente.