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Ci sono cose che, noi abitanti dei Paesi ricchi, diamo per scontate nella nostra vita quotidiana: come premere un bottone e "vedere la luce" o aprire un rubinetto e vedere un getto di acqua fresca uscire limpida e abbondante. Purtroppo non è cosi per una consistente parte degli abitanti del pianeta, così come non è altrettanto uniforme la distribuzione del cibo. Acqua e cibo sono i temi portanti di questo breve ma significativo libro che prende in esame alcune possibili soluzioni ai problemi di diseguaglianza nella distrubizione delle risorse, risorse che sarebbero teoricamente sufficienti per tutti ma che sono, per contro, oggetto di una ingiustificata "concentrazione". Sul versante cibo, molta attenzione è dedicata agli "ogm" spesso rifiutati nei Paesi ricchi ma che potrebbero svolgere un ruolo essenziale nei Paesi più poveri grazie alla possibilità di "veicolare" con essi vaccini o nutrimenti utili per salvare migliaia di persone mal nutrite e colpite dalle più svariate forme virali. Sul versante acqua, accuse sono mosse all'agricoltura e agli allevamenti intensivi di stampo occidentale, colpevoli di enormi sprechi di acqua. In effetti per produrre una bistecca sono necessari ancora oggi troppi litri di acqua, ma forse su questo tema Veronesi, noto vegetariano, perde un po' il senso della misura: molte altre "abitudini occidentali" causano sprechi ingiustificati di acqua ed accusare solo (o quasi) l'allevamento è forse eccessivo. Non serve diventare tutti vegetariani per salvare il mondo, serve che tutti ci si abitui a comportamenti responsabili nel quotidiano: quindi meno carne, ma anche meno rubinetti aperti quando non servono, meno consumi energetici inutili (condizionatori, case non coimbentate a dovere, ecc.....) e meno infrastrutture "colabrodo".
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