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5/5
Lettura che permette di comprendere l'ambiente che ha portato alla rivoluzione francese. Il libro non risente dei suoi anni e si riesce a leggere in maniera agevole.
Quest' opera rappresenta probabilmente il piu importante lavoro di Tocqueville che attraverso lo studio della rivoluzione francese va alla radice dello sviluppo della modernità politica in cui ancora siamo immersi. Il suo si presenta al lettore come un approccio critico non nel senso dei controrivoluzionari ma da un punto di vista liberale. Quello che contesta radicalmente non è la rivoluzione dell' 89 e nemmeno i sui sviluppi nel '93 bensì lo spirito rivoluzionario che continuava ad affliggere la neonata democrazia francese. Questo spirito,secondo l'autore, ha una natura esclusivamente distruttiva e per questo impedisce la costruzione stabile di un'autentica democrazia liberale con il rischio di ricadere,in ogni momento, in forme di dispotismo nemiche della libertà.
Recensioni
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DE TOQUEVILLE, ALEXIS, L'Antico Regime e la Rivoluzione
TOCQUEVILLE, ALEXIS DE, L'Antico Regime e la Rivoluzione
MATTEUCCI, NICOLA (A CURA DI), Scritti politici di Alexis de Tocqueville, vol. I: La Rivoluzione democratica in Francia
recensione di Carpanetto, D., L'Indice 1990, n. 1
Oggetto da sempre di feconde rivisitazioni, "L'Ancien Régime et la Revolution* è stato rimesso in auge nell'ultimo decennio dalla storiografia revisionista che ne ha fatto uno dei pilastri sui quali appoggiare la critica al marxismo e alle sue (spesso più presunte che reali) rigidità dogmatiche ed egemonie accademiche. Ma se si prescinde dalle "querelles", per lo più francesi, leggere o rileggere oggi la grande opera incompiuta di Tocqueville significa pur sempre cedete al fascino di una proposta poliedrica, nobilissima, fertile di spunti di straordinario acume, nella quale "l'histoire raisonnée", gioia e cruccio degli storici, trova la sua prima magistrale espressione. In questo percorso alla ricerca delle costanti di lunga durata rintracciabili nella storia della Francia, la Rivoluzione perdeva la valenza periodizzante e i suoi clamorosi avvenimenti venivano stemperati nell'analisi della continuità amministrativa dell'Antico Regime: e tale interpretazione non poteva non essere ripresa e sottolineata dagli storici revisionisti di oggi, in particolare da Furet. Ma non per questo bisogna credere che Tocqueville sia stato maestro soltanto di concettualizzatori, più o meno astratti: a tanti storici, delle più diverse correnti, egli insegnò come far rivivere la storia attraverso una forte tensione politica; insegnò a percepire nella Francia prerivoluzionaria i conflitti sociali e la crisi dei valori collettivi, ad avvertire intimamente la sensibilità, gli umori, i pregiudizi dei gruppi sociali, in primo luogo di quella nobiltà a cui lo univano complessi legami ideologici e personali; insegnò a valutare le idee in termini di storia delle mentalità e al tempo stesso a riflettere sui rapporti tra Rivoluzione e ciclo economico, tra rivolte popolari urbane e crisi delle sussistenze.
Dei due volumi dedicati a Tocqueville nella collana Utet "Classici della politica" il primo offre un'accurata edizione dell'"Antico Regime e la Rivoluzione", accompagnato da un'ampia raccolta di scritti giovanili, di interventi politici ed accademici, dall'edizione dei "Souvenirs", nonché da una scelta di brani tratti dal libro "Frammenti e note inedite sulla Rivoluzione", che fa parte dell'edizione nazionale francese delle opere di Tocqueville e nel quale è stato raccolto e ricostruito il copioso materiale inedito. Il secondo volume riporta l'opera a cui Tocqueville legò la sua fama, la "Democrazia in America". Resta insuperata l'analisi svolta da Matteucci nella prefazione ai due volumi. Attenta a indagare le procedure conoscitive dello storico e a sottolinearne la carica di contemporaneità è la prefazione che Cafagna ha scritto per la recente edizione dell'"Antico Regime e la Rivoluzione", proposta da Einaudi con la traduzione di Corrado Vivanti. Essa offre la prima traduzione italiana del capolavoro storiografico di Tocqueville fedelmente condotta sull'edizione nazionale francese curata da André Jardin. Si presenta perciò come lo strumento per lo studio critico di tutte le parti frammentarie e inedite, preziose per seguire lo svolgimento tutt'altro che lineare della riflessione di Tocqueville. Infine, nella Bur viene stampata l'edizione tradotta e curata da Giorgio Candeloro pubblicata la prima volta nel 1981, che a sua volta riprendeva l'edizione Longanesi del 1942.
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