Il palazzo degli incontri

Se disattiviamo il cervello il romanzo risulta godibile, scorrevole e ricco di colpi di scena. Se invece lo attiviamo ne risulta un fumettone illeggibile in cui si scivola molto spesso nel ridicolo e anche nel grottesco per le vicende del personaggio che è una via di mezzo tra Fanfulla e lo scemo del villaggio. Lasciamo perdere poi le amichevoli chiaccherate che il nostro ha con lo Zar, la Zarina, Rasputin e addirittura Churchill. L'ho finito perchè volevo vedere dove andava a parare...peggio mi sento! A voi scegliere la chiave di lettura.

Con questa Domenica mattina fredda e piovigginosa, mi sono immersa in una struggente storia, ambientata nella fredda e cristallina Russia. Più che la trama (con un segreto di Pulcinella che si intuisce dalla prima pagina) ciò che mi ha colpito è la forte nostalgia, l'amarezza e la dolcezza di cui è permeato l'intero romanzo. Il narratore protagonista Georgij, infatti, ormai anziano, ricorda fatti di una giovinezza ormai lontana, con un riuscitissimo tono a metà tra il rimpianto, e la tenerezza. Impossibile non chiudere il libro con una piccola lacrima.

Meraviglioso.