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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2008
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E' il primo libro che leggo di questo autore e mi è piaciuto. Colaprico ci racconta una Milano viva, con tutti i problemi di una metropoli moderna che ci sembra viva e palpabile, emblema dei personaggi che sono ben delineati anche se a tratti crudi, schiavi delle passioni " l'amore. i soldi, la vendetta il sesso. Il finale lascia con l'amaro in bocca, perchè - non voglio spoileare - alla fine prevale il pessimismo su come vanno a finire le cose. Unica pecca a mio avviso alcune riflessioni dei personaggi e dell'autore che spezzano il ritmo del romanzo e più che rappresenare una pausa dello svolgimento dell'azione appesantiscono la narrazione. Con 50 pagine in meno sarebbe stato da 5 stelle
Bellissimo! Con scrittori del genere possiamo fare tranquillamente a gara con Ellroy e Pelecanos. Peccato che sembra abbia smesso di scrivere noir.
Dello stesso autore avevo gia' letto la Trilogia della citta' di M (con piu' o meno gli stessi protagonisti) e tre romanzi della serie del maresciallo Binda. Pur essendo questi ultimi carini e ben scritti devo confessare che, senza nulla togliere al coautore Valpreda, la Trilogia e la Donna del campione sono di un altro livello: qui siamo vicini (e qualcuno potra' pure restare scandalizzato) dalle parti se non di Ellroy, che resta inarrivabile per la capacita' di intreccio tra storia, cronaca e smisurata fantasia, almeno di Connelly , Lehane, Deaver...se Colaprico fosse stato scandinavo probabilmente ci saremmo trovati di fronte ad un caso letterario...invece passa quasi inosseravto a favore di scrittori piu' alla moda e meno profondi. Forse perche' scrive per Repubblica ed allora viene subito etichettato e magari non letto dai partigiani del "sereno monarca" (il satrapo vizioso che vuol di nuovo scendere in campo x salvarci...Dio o chi per lui ce ne scampi!). Ricordo anche che fu lui a coniare il termine Tangentopoli, che sara' brutto e riduttivo ma che cmq ha segnato un'epoca facilmente identificabile!
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