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Esattamente ciò che mi aspettavo dalla Magli, una ricostruzione storica precisa, attenta, puntuale e critica. Più italiani dovrebbero fermarsi a riflettere sul passato,voltarsi indietro per vedere ciò che eravamo e rapportarlo a ciò che siamo diventati, probabilmente non saremmo arrivati a questo stato di cose. Un libro che non può che infondere coraggio e invogliare a custodire gelosamente il patrimonio culturale, artistico e linguistico, ereditato dai nostri predecessori, la nostra preziosa italianità come segno distintivo rispetto ad altri popoli.Un ottimo libro assolutamente da leggere!
Libro decisamente di grande interesse anche perché tra i pochi a porre in risalto questioni scarsamente dibattute come, tra le altre, la calunnia e la sottovalutazione cui è stata - ed è - sottoposta la Civiltà romana a vantaggio di quella greca; o la sostanziale identità di vedute di Ebraismo ed Islam rispetto al Vecchio Testamento, di contro al vero e proprio strappo rappresentato dal Cristianesimo con l’abolizione dei sacrifici, della lapidazione, della circoncisione e la conseguente estensione dell’iniziazione (il battesimo) alle donne, ecc. ecc. Unico neo: l’idea - ripresa più volte nel testo - che i Romani fossero un popolo senza dio o comunque refrattario a qualsiasi sentimento religioso. In effetti, dopo aver parlato dell’importanza del linguaggio e della reciproca (si potrebbe dire “circolare”) influenza tra una lingua “creata” da un popolo e “quel” popolo che con “quella” lingua viene educato e formato, se ne dovrebbero trarre le dovute conclusioni riflettendo, ad esempio, sul fatto che la parola “religio“ esiste solo in Latino ed in nessun’altra lingua, se non - appunto - come derivata dal Latino. E se i Romani erano così razionali, pratici, precisi e puntigliosi come vengono descritti nel libro, non si capisce davvero perché avrebbero dovuto - essi soltanto - “inventare” la parola religione senza minimamente possederne il concetto. Sarebbe come dire che essi, dopo aver creato la “res publica”, non sapessero cosa fosse una repubblica…
Molto "romanocentrico", cioè troppa esaltazione della cultura latina a discapito di quelle orientali, sembra una Fallaci più arzigogolata; ma il succo mi sembra quello. Comunque fa riflettere, e questo non mi sembra poco!
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