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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 1999
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"Il saggio sociologico più venduto nella storia americana" ("New York Times"), considerato il precorritore delle analisi di Marcuse e Bauman, appare come uno sproloquio pasticciato, un pastrocchio prolisso e incoerente. La tripartizione di base fra "uomo diretto dalla tradizione", "individuo autodiretto" e "individuo eterodiretto" perde finalmente ogni significato a p. 74: "Il fatto che questo studio focalizzi l'attenzione sullo sviluppo dei modi di conformità permette […] di raggruppare tali sviluppi, che altrimenti andrebbero distinti, perché hanno una cosa in comune: 'la fonte di direzione per l'individuo [..] viene impressa nel corso dei primi anni di vita da parte dei più anziani e diretta verso fini generalizzati, ma nondimeno inevitabili'." Come dire: la storia presenta solo un banale quanto inesorabile transito dalla conformistica e adattiva identificazione col modello della comunità sociale globalmente omogenea, all'identificazione col modello familiare e poi con quello del "gruppo dei pari", il branco di riferimento e appartenenza. Ossia: "spirito gregario" (pp. 83 e 136) uno e trino, cioè "acquiescenza a [precostituiti] valori insoddisfacenti" (p. 38) secondo una triplice tipologia sociopatica. Lentamente Riesman si sposta verso la ricerca d'una soluzione nell'utopia come autonomia, senonché "le poche proposte che abbiamo avanzato sono irrisorie e possiamo concludere la nostra discussione soltanto dicendo che è necessaria una vasta e forte corrente di pensiero creativo e utopistico prima di poter vedere con maggior chiarezza il fine oscuramente posto con la parola 'autonomia'" (p. 399; cf. pure pp. 47 e 51). In effetti non si capisce perché mai un individuo "più attento ai suoi [?] sentimenti e aspirazioni" (p. 402) e a "una struttura caratteriale" più autentica [?] debba anch’essere migliore. La fedeltà a "sé stessi" [?] non fornisce alcuna garanzia di qualità. Difatti si potrebbe sempre obiettare che "la risposta è dentro di noi, e però è sbagliata" ("Quelo"/Corrado Guzzanti).
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