L' Adalgisa. Disegni milanesi

Ogni singolo attimo, ogni "disegno" di vita, richiama e come pretende sviluppi intestini pressochè interminati. Il linguaggio esplora, ricerca la precisione attingendo a tutto lo scibile, indagando attraverso l'intera scala del dicibile. L'effetto è sorprendente e polifonico, quasi un Dante satirico in utilizzo di ogni registro, e che più ne vorrebbe. Questo modo ingordo di riprodurre la realtà non provoca, sorpresa, alcuna indigestione; non ci si sperde nel dettaglio rifinito; l'abbondanza, l'esuberanza non diviene mai ridondanza ed anzi si avverte nel lavoro abile dello scrittore un'armonia tesa ad un esito ben definito: la vita è una polifonia sgangherata che tenta di celare il dolore ed il vuoto. Il poeta avverte nel profondo questa sanzione, e ne è come offeso nell' intimo e cerca, con ostinazione vorace, di ricondurre a senso la fantasmagoria disarmonica. Riuscendoci, se è Gadda.

Geniale e insolito affresco di una Milano che non esiste più, architettato da uno stile che nessuno è stato in grado di eguagliare