Il rosso e il nero. Cronaca del 1830

pesantino per i miei gusti... una fatica andare avanti.....

Stendhal (Henri Beyle) è tra i pochi scrittori dell'ottocento (come Zola) che scrive in maniera "moderna", cioè semplice, apparentemente, e scorrevole, per cui si legge volentieri. Attraverso le vicissitudini di Julien Sorel ci mostra uno spaccato della società francese del 1830,sia del popolo che degli aristocratici. Julien, di modeste origini, vuole emergere ad ogni costo, frequentando famiglie dapprima benestanti provinciali e poi a Parigi aristocratiche, mettendosi al servizio come segretario, dati i suoi studi ecclesiastici. Reagisce al trattamento di semplice impiegato, ostentando un perbenismo ipocrita, corrompendo le donne, anello debole, delle famiglie. in seguito agli scandali che si originano da ciò, Si compirà il suo destino. E' pregevole come sempre lo studio dei caratteri, e dell'aspetto esteriore di comportamento dei vari personaggi. L'ostentazione della ricchezza e del proprio potere in un mondo pieno di falsità e ignoranza, salvo poche eccezioni. Un classico da leggere.

Primo romanzo che leggo di Stendhal, per essere stato pubblicato nel 1830 ero pronta a una lettura lenta e invece l' ho trovato scorrevole; rivedo nella generazione attuale molto del giovane Sorel. Sicuramente va letto.