Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma

Con grande perizia e agilità nel racconto l’autrice ci accompagna in un viaggio lungo secoli, restituendoci l’immagine di una società complessa, stratificata e molto diversa dalla nostra. Due cose mi hanno particolarmente colpita di questa lettura: in primo luogo, quanto siano antichi certi stereotipi e certi comportamenti che paiono assurdamente contemporanei, spingendomi a chiedermi come siano potuti perdurare così a lungo. In secondo luogo, la vitalità dei protagonisti delle storie narrate, come all’improvviso leggendo un verso o un graffito prendano corpo persone realmente vissute, con i loro sentimenti e il loro vivere quotidiano di cui spesso si vorrebbe sapere di più. Questo è certamente merito della bravura dell’autrice.

In questo meraviglioso saggio Eva Cantarella riesce a parlarci con un linguaggio semplice e curioso dell'eros e dell'amore al tempo dei romani. Un viaggio tra poesie, versi, racconti, e riflessioni, che rendono ancora attuale un discorso plurisecolare, e che trova sempre nuove modalità espressive. In queste pagine c'è eros, amore, e sessualità, concetti vicini ma diversi tra loro, e affidarci all'insegnamento dell'autrice non può che essere un'ottima scelta per comprendere il loro sottile confine.

Un saggio che non sembra tale; premetto che non sono una amante dei saggi, ma questo è stato davvero interessante. L’autrice presenta i contenuti in modo da farli sembrare un romanzo; racconta gli amori nell’antica Roma con una semplicità che non cade mai nella pesantezza di un saggio qualunque. Ho apprezzato molto anche la sezione finale in cui racconta dieci storie d’amore celebri come quella di Enea e Didone, o tra Cesare e Cleopatra. Davvero una lettura piacevole.