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Mah, altri libri di Baricco sono meglio. Questo non mi ha detto granchè.
Non capisco coloro che asseriscono che il libro non abbi una trama. Questo libro è una trama. Il messaggio chiarissimo è trattato in maniera magistrale da Baricco, facendo uso di tutti i suoi fondamentali letterari. C'è il Baricco che stupisce con i suoi personaggi, ed ammalia, c'è l'autoironia, c'è soprattutto un fine ultimo "narrato dal narrare e sul narrare". Come sempre questo scrittore è al di sopra di molte percezioni superficiali che i suoi libri suscitano. Tra i suoi migliori lavori, secondo me, al livello di Castelli di Rabbia.
uno dei pochi libri di Baricco che non delude.
Recensioni
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Jasper Gwyn vive a Londra, è uno scrittore piuttosto di moda in Inghilterra e discretamente conosciuto all'estero. All'età di quarantetré anni scrive per il Guardian un articolo in cui elenca cinquantadue cose che da quel giorno non avrebbe fatto mai più. E proprio l'ultima è: scrivere libri. La sua brillante carriera, dopo tre romanzi che avevano riscosso un buon successo di pubblico e critica, è già finita. Il suo agente e amico è disperato, ma non c'è niente che possa convincerlo a cambiare idea e tornare sui suoi passi.
Senza più impegni e scadenze, Mr Gwyn si trova a dover prendere le misure della sua nuova vita (stranamente, per un uomo così meticoloso e rigoroso quale è, sarà una prova difficilissima). Col passare dei giorni, una singolare forma di disagio si insinua in lui: gli secca ammetterlo, ma sente la mancanza del gesto dello scrivere, e della quotidiana cura con cui metteva in ordine pensieri nella forma rettilinea di una frase. Non ci sono stratagemmi che riescono a placare l'inquietudine di Mr Gwyn. Prova con la scrittura mentale, ma senza risultati. E non funziona neppure l'esercizio visto in un film, quello di vivere lentamente, concentrandosi su ogni singolo gesto, nella speranza di ritrovare il baricentro venuto a mancare e colmare quel vuoto lasciato dall'abbandono della scrittura. Scrivere era ciò che lo aveva fatto sentire vivo, e che adesso rischia di ucciderlo.
Un giorno, entrando in una galleria, rimane affascinato dalle foto e dai ritratti di un artista. Non gli era mai venuto in mente che un ritratto potesse riportare a casa qualcuno. Ecco, è quello che vuole fare: essere un copista particolare, scrivere ritratti per riportare a casa la gente.
Trova un ex garage e lo adibisce a luogo di lavoro. C'è bisogno di una meticolosa preparazione, per far sì che qualche verità venga a galla. Si occupa prima della necessità di avere un tappeto di suoni, da usare durante le sedute, che coprano il silenzio del luogo. E poi c'è l'illuminazione da sistemare: la luce, di una tonalità infantile, dovrà durare un tempo determinato. Gwyn ha bisogno di diciotto lampadine che durino trentadue giorni, e che inizino a spegnersi a una a una, a caso, ma tutte in un lasso di tempo non inferiore a due giorni e non superiore a una settimana. Adesso manca solo il primo modello. Gwyn sa già chi vuole: Rebecca, la stagista del suo agente. Sarà lei la prima a posare nuda per quattro ore, dalle quattro alle otto di sera, nello studio, per trentadue giorni. E sarà proprio lei che, diventata sua assistente, si farà carico di raccogliere e ricomporre i pezzi di un puzzle, le tracce del mistero di Mr Gwyn.
Alessandro Baricco è il grande affabulatore che conosciamo. Costruisce personaggi e racconta storie, nel suo stile inconfondibile, che porta il lettore ad arrivare all'evidenza attraverso strade che nessuno penserebbe nemmeno di percorrere.
Baricco o si ama o si odia. La sua scrittura è il frutto di un'esperienza "totale". Piace o risulta insopportabile, senza mezze misure. Fortunatamente, basta un attimo per capirlo, non si rischia di rimanere delusi. Se la sua prosa ci risucchia e la magia ci conquista, allora sarà un autentico colpo di fulmine; se, invece, dopo mezza pagina, avvertiamo che qualcuno ci sta velatamente prendendo in giro, mascherando una prorompente e continua ostentazione di bravura, allora chiuderemo il libro e seppelliremo ogni futura idea di interazione con l'autore.
Con Mr Gwyn Baricco aggiunge un tassello a quella grande storia che ha iniziato a raccontare con il suo primo romanzo, Castelli di rabbia. Non c'è dubbio, Baricco è sempre il solito, si può dire ben poco di più di quello che è già stato detto e scritto sui suoi libri e sul suo modo di scrivere. In Mr Gwyn, quindi, ritroverete il Baricco che conoscete, se avete già letto qualche romanzo o racconto e vi piace abbandonarvi alla sua magia; o scoprirete Baricco, quello che è ed è sempre stato. Nessuna sorpresa.
Dietro i personaggi di Baricco c'è sempre e solo Baricco: è una garanzia di sicurezza, un marchio di fabbrica. I suoi libri sono un complesso grande ritratto di se stesso. Del resto, è quello che Mr Gwyn cerca di fare, il fine ultimo a cui ogni artista tende. Siamo storie, non solo personaggi. Ci riconosciamo nelle storie degli altri, ma la nostra storia si compone delle pagine di un libro che nessuno ha mai scritto e che cerchiamo invano negli scaffali della nostra mente, tra lampadine che si spengono come i ricordi, lungo un percorso in cui dobbiamo spogliarci delle vite che gli altri ci hanno cucito addosso, che ci siamo cuciti addosso, e trovarsi nudi di fronte a se stessi. Sarà tutto inutile, anche Mr Gwyn dovrà arrendersi all'idea di essere il personaggio e la storia di un altro. Solo gli altri possono ricordarci, raccontarci, tramandare la nostra storia, e il segreto rimarrà oscuro a noi stessi fino alla morte. Ma è nel cammino che si fa per cercarsi, ci ricorda Baricco, tutto il fascino della vita.
A cura di Wuz.it
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