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Sarà che l'avevo già visto messo in scena a teatro da un gruppo autogestito di miei amici (e mi era piaciuto molto)....sarà che me ne avevano parlato molto bene... Fattostà che questo libro l'ho divorato! Per come scorre, per gli scorci di Napoli che ti offre, per come ti descrive le persone, per come rende la parlata, la vita, le emozioni e i sentimenti... Davvero molto bello, davvero. Mi spinge sicuramente a leggere altro di De Luca.
Romanzo molto particolare: un'iniziazione alla vita adulta nella misera Napoli del dopoguerra. Splendidi i personaggi e le loro introspezioni.
Nella Napoli del dopoguerra un orfano cresce grazie alle cure di Don Gaetano, portiere tottofare di un grande caseggiato. Tra un racconto di guerra è una partita a carte diventerà uomo, studiando con passione e imparando vari mestieri. Conoscerà un amore impossibile che lo porterà ad una sfida decisiva per il proprio destino. Libro non fondamentale che mi ha lasciato con l'amaro in bocca per un finale un po' troppo frettoloso e abbastanza insipido. Interessanti i racconti di Don Gaetano anche se a tratti forzatamente poetici. Mi aspettavo decisamente di più.
Recensioni
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Don Gaetano indovina i pensieri della gente, senza volerlo. Evidentemente le persone hanno la testa troppo piena e qualche pensiero inevitabilmente sfugge, ma lui di solito non reagisce, sorride e tira avanti. La sua dote l'ha scoperta da ragazzo quando, uscito dall'orfanotrofio, si è imbarcato per l'Argentina e ha vagato per mesi nel deserto. Ma adesso che è vecchio e passa la giornata nella guardiola del palazzo in cui fa il portiere, la magia del fuoco, la passione e il furore della sua giovinezza sono solo ricordi. Don Gaetano insegue i pensieri, le perle di una saggezza antica e popolare che la sera, dopo aver mangiato un piatto di pasta e patate insieme a un bambino smilzo, vogliono uscire. Orfano anche lui, cresciuto in guardiola, lo Smilzo lo guarda con due occhi affamati di vita. Vuole sentire le storie della guerra, così come la mattina a scuola vuole imparare ogni singola parola che esce dalla bocca del maestro, vuole insomma prendere a piene mani la saggezza che Napoli, i suoi vicoli, il porto e i palazzi hanno da offrirgli.
Don Gaetano continua a ripetergli "t'aggia'mpara' e t'aggia perdere", devo insegnarti tutto e poi devo perderti, ed in fondo è questo il fulcro del romanzo: è la storia di un ragazzo che si nutre della saggezza della sua terra fino a diventare finalmente grande.
In queste pagine c'è tutta la poesia di una città "monarchica e anarchica" come Napoli, una città che vuole obbedire a un signore ma non vuole essere governata. C'è la guerra, l'amore, la morte. Il 1943 e le navi americane ormeggiate nel porto; la gente che si rivolta contro i tedeschi, lanciando vasi di fiori dalle finestre sui cingolati, costruendo bombe fatte in casa e rubando gli arsenali del nemico. C'è l'abbondanza del contrabbando, dopo la guerra, e la merce che passa attraverso le fognature per arrivare fino alle case più povere della città vecchia. Mentre Don Gaetano racconta, lo Smilzo impara a sentirsi parte di una moltitudine di persone. Vede gli uomini con una stella gialla staccata dalla giacca nascosti nei rifugi scavati nel tufo, conosce i loro libri e la loro dignità. Vede l'amore riflesso nei vetri chiusi delle finestre, lo vede crescere, perdersi e poi tornare più adulto e più folle. Scopre gli abbracci di Anna, una donna durissima e fragile, come tutte le donne di Erri De Luca.
Lo Smilzo deve imparare e poi deve andare via, lontano, oltreoceano. Deve conoscere il segreto del fuoco, quello che gli fa indovinare la mano di carte del suo avversario, quello che fa alzare il cappello alla gente del vicolo quando lo incrociano per strada. Prima di andare via deve assaporare il gusto che si prova il giorno prima della felicità, quel giorno in cui tutto, improvvisamente, cambia.
Un libro ricchissimo, capace di rapirci, capace di parlare di identità e sentimenti utilizzando le immagini e le parole degli uomini semplici. Un romanzo che è un tributo alla generosità civile di una città come Napoli e del suo popolo.
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