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L'arte del buon governo e la crisi italiana: un insegnamento che conserva tutta la sua attualità.
Apparse in dispense a partire dal 1955, queste attualissime «Prediche inutili» furono riunite in volume nel 1959. L’Italia si illudeva allora di vivere in pieno «miracolo» economico, ma Einaudi, conscio della fragilità del fenomeno, cercava di individuare le cause profonde della mancanza di solidità dei progressi compiuti e di indicare gli opportuni rimedi. Einaudi non si stancava di insistere sulle norme del buon governo, dall’economia alla scuola, alla pubblica amministrazione, alla legislazione sociale e al finanziamento dei partiti. Amava ripetere che per deliberare occorre conoscere la realtà nella quale si opera attraverso studi non viziati da tendenziosità o schemi preconcetti. La concretezza e la lucidità dell’analisi si traducono nella classica nitidezza delle pagine. Qui, come nelle altre sue opere, Luigi Einaudi è ammirevole per il rigore scientifico, l’apertura mentale, e l’esemplare chiarezza dell’esposizione, accessibile a tutti i lettori.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il primo saggio si intitola "Conoscere per deliberare". Questa frase è divenuta una "parola d'ordine" per chi si batte affinché l'informazione sia corretta perché è un presupposto indispensabile per l'esercizio del diritto di voto. Scriveva Einaudi: "Non conosce chi cerca, bensì colui che sa cercare." Ebbene saper "cercare" oggi significa avere la consapevolezza che la "verità" che appare non sempre può essere una utile indicazione. Prendiamo la generale avversione nei confronti dei provvedimenti di amnistia ed indulto ritenendo quei provvedimenti incompatibili con il principio della "certezza della pena". Di fronte alla tragedia della giustizia - oltre nove milioni di cause e di processi attualmente pendenti - l'amnistia e l'indulto potrebbero, invece, costituire i provvedimenti emergenziali propedeutici alla riforma radicale della giustizia per attuare concretamente il principio della "certezza della pena". Infatti solo celebrando legalmente cause e processi la pena sarebbe certa.
Recensioni
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L'arte del buon governo e la crisi italiana: un insegnamento che conserva tutta la sua attualità.
Apparse in dispense a partire dal 1955, queste attualissime «Prediche inutili» furono riunite in volume nel 1959. L'Italia si illudeva allora di vivere in pieno «miracolo» economico, ma Einaudi, conscio della fragilità del fenomeno, cercava di individuare le cause profonde della mancanza di solidità dei progressi compiuti e di indicare gli opportuni rimedi. Einaudi non si stancava di insistere sulle norme del buon governo, dall'economia alla scuola, alla pubblica amministrazione, alla legislazione sociale e al finanziamento dei partiti. Amava ripetere che per deliberare occorre conoscere la realtà nella quale si opera attraverso studi non viziati da tendenziosità o schemi preconcetti.La concretezza e la lucidità dell'analisi si traducono nella classica nitidezza delle pagine. Qui, come nelle altre sue opere, Luigi Einaudi è ammirevole per il rigore scientifico, l'apertura mentale, e l'esemplare chiarezza dell'esposizione, accessibile a tutti i lettori.
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